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giovedì 19 marzo 2015



Nel terribile shock che sta vivendo la città di Terni ci saremmo augurati di vedere un consiglio comunale straordinario coeso e deciso sulle misure urgenti da intraprendere per la sicurezza. 

Maglie larghe con sei atti di indirizzo poi divenuti sette e un'interrogazione. 

Video-sorveglianza, sinergia tra le forze dell'ordine, decoro urbano, ordinanze non rispettate e aumento degli organici della polizia municipale in tutte le "salse".

Tra i banchi del consiglio si notavano vistose assenze mentre gli spettatori presenti per un tema di assoluta urgenza erano visibilmente pochi. 

Mi sono subito chiesto, la popolazione ternana non è interessata alla propria sicurezza o forse è stanca di aspettare che la politica intervenga per la propria incolumità?

Terni obiettivamente si trova in queste condizioni per scelte politiche sconsiderate sia a livello centrale che non, la sua condizione non può essere certamente solo il frutto dello sviluppo di nuove dinamiche sociali e del progressivo cambiamento della società. 

La tele-sorveglianza sbandierata in questi ultimi dieci anni anche nei mandati "Raffaelliani" è stata completata a metà e non solo. 
La comunicazione della questura di Terni al proprio Comune di appartenenza datata 18 febbraio 2015 segnalava che delle 25 telecamere posizionate in città 19 erano fuori uso, mentre per le altre la visibilità era ridotta a causa della vegetazione e dell'assenza di polizia.

Gravissimo e chissà se il sottosegretario Bocci, artefice del Patto sulla Sicurezza, ne è a conoscenza?

E il Comitato Provinciale per l'Ordine Pubblico e per la Sicurezza che stempera in maniera assidua l'escalation della criminalità prenderà finalmente una posizione decisa e netta?

E l'assessore Falchetti perchè non ha partecipato alle riunioni chiede il consigliere "I love Terni" Melasecche?

La Polizia Municipale che leva gli scudi sulla propria amministrazione presentando i conti che non tornano, non lascia interdetti e stupiti?

E come dice il capogruppo di FI Ferranti sul tema della sicurezza bisognerebbe iniziare dal reato di accattonaggio che disturba i cittadini anche se non è molesto. Non sottovalutare.

Il capogruppo del Pd Cavicchioli come tutti gli altri chiede i contenuti del Patto sulla Sicurezza.


E per il primo cittadino la questione sicurezza è sempre più complessa in un contesto generale profondamente mutato. Prosegue.
E' necessario integrare le politiche locali della sicurezza con quelle nazionali. 
L’equilibrio si raggiunge nel rispetto dei diritti e nel rispetto dei doveri nei confronti degli altri. 
Terni è stata una delle prime città dopo Perugia a stipulare i patti per la città sicura già nel 2000, aggiornamenti nel 2007, fino all’ultimo siglato il 9 febbraio e che sarà messo a disposizione del consiglio comunale. 
Alcuni elementi sono stati messi in atto come l'istituzione del gruppo di lavoro interistituzionale. Importante è stata l'aggiudicazione del bando regionale per l’istituzione delle unità di strada per il controllo del territorio, per abuso di stupefacenti, per il contrasto alla violenza di genere e per l’implementazione della rete di video-sorveglianza. 
Il sistema di video-sorveglianza attivato nel 2010 per 24 telecamere è mancante ancora di 12 postazioni. Per il mal funzionamento denunciato dal M5S il sindaco assicura che si sta provvedendo al ripristino e per ora ancora quattro sono fuori uso.
Nel comitato è stata discussa una ricollocazione delle telecamere, sulla base dei cambiamenti registrati in città.
Dopo il ringraziamento alla polizia municipale per il loro importante contributo annuncia che nei piani delle assunzioni quasi il 40% è riservato alla polizia municipale ma verra' utilizzato il personale in esubero dalla Provincia.
Sulle politiche per la sicurezza sarà costituito un gruppo di lavoro interassessorile con l'ausilio di assistenti civici e con la Protezione Civile.
Ai gestori dei locali del centro e ai rappresentanti dei residenti sarà chiesto di condividere le responsabilità.
Proviamoci a credere che le misure siano quelle più idonee e prima di cantare vittoria vorremmo ritornare a vivere più tranquilli nella nostra città.

Aggiornamento ore 21.00:

per l'ennesima volta la politica non ha prevalso sulla ragione, seduta comunale sciolta dopo quasi sei ore e atti rinviati alla conferenza dei capigruppo. 

A colpi di maggioranza si rinviano delle decisioni che dovevano essere prese all'unanimità nel senso della ragione comune.
Le funzioni della democrazia sono ben altra cosa.





















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