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martedì 1 dicembre 2015


Nel primo pomeriggio di lunedì è arrivato l’ok definitivo da Genova: 
Erg, attraverso la controllata Erg Power Generation, ha perfezionato il closing per l’acquisizione dell’intero business idroelettrico di Eon Produzione, i cui impianti si trovano in Umbria, Marche e Lazio. 

L’acquisizione è stata parzialmente finanziata tramite liquidità e attraverso l’erogazione del ‘corporate acquisition loan’ di 700 milioni di euro, dei 950 totali, sottoscritto con un pool di sette ‘mandated lead arrangers’ e ‘bookrunners’ italiani e internazionali.

La posizione delle strutture ternane in Valnerina è strategico, ed è composto da 16 centrali, 7 dighe, 3 serbatoi (Salto, Turano e Corbara), 22 dighe, 155 chilometri di canali, tunnel e una stazione di pompaggio che si chiamerà Nucleo idroelettrico di Terni.

Le acque utilizzate sono quelle dei fiumi Nera, Velino, Tevere e i loro affluenti. 
I livelli occupazionali, assicurano dalla controllata, saranno garantiti.

La Regione Umbria è titolare del demanio idrico e determina i canoni idroelettrici, tra i più bassi d'Italia, la E.On ha venduto al miglior offerente la propria concessione per circa un miliardo di € e i cittadini che cosa ci hanno guadagnato? 
Un concessionario straniero è più potente del concedente pubblico?

La Erg punta a sviluppare in Umbria una mole di 474 megawatt, la parte più importante del pacchetto visto che nel Lazio sono previsti 53 mw e nelle Marche 0.2.
E l'introito realizzato dalla convenzione con il lago di Piediluco verrà utilizzato dalla regione Umbria e dal comune di Terni per lo sviluppo del territorio?





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