Lunedi 20 giugno è stata discussa la relazione in Consiglio comunale, della IV commissione di garanzia e controllo, relativa alla gestione e alla convenzione del parcheggio interrato di Corso del Popolo.
Aumento dei costi in corso d’opera, la mancata realizzazione di parte del progetto iniziale (impianto di cogenerazione, edificio secondo palazzo di Giustizia), i debiti ormai insostenibili contratti da una controllata del Comune fino ai contenziosi legali che faranno inevitabilmente lievitare ulteriormente i costi per il Comune.
Una vicenda che la dice lunga sulla mancanza di capacità dell’Amministrazione di portare avanti progetti in project financing come in questo caso, in cui il rischio d’impresa viene fatto ricadere in toto sui cittadini.
Cosi' si esprime il Presidente della IV Commissione Controllo e Garanzia, Federico Pasculli.
Segue il comunicato del M5S.
Tutto ha origine nel luglio 2005 e vede tra i protagonisti il Comune di Terni (concedente), nella persona del dirigente Arch. Aldo Tarquini che fu nominato anche RUP dei lavori e la società Corso del Popolo S.p.a (società di progetto costituita dalla Todini Costruzioni Generali S.p.a. e dalla Ediltevere S.p.a.) che si aggiudicò la concessione.
Nel contratto, la società Corso del Popolo si impegnava a realizzare una serie di opere, tra cui l’ attuale edificio in cui risiedono oggi gli uffici comunali, la passerella pedonale sul fiume Nera, opere di arredo urbano varie, pista ciclabile con impianti e verde pubblico e il parcheggio interrato per 1036 posti auto.
In cambio la società avrebbe gestito i parcheggi per 27 anni e il Comune da parte sua si impegnava in una serie di obblighi, che sicuramente non possono essere annoverati come servizi ai cittadini, atti piuttosto ad agevolare gli affari del privato fra cui: adottare un piano della sosta diretto a contenere la possibilità di parcheggio gratuito ai non residenti nelle aree limitrofe al Parcheggio, rafforzare in quelle stesse aree i controlli e le verbalizzazioni delle violazioni di sosta (diconsi multe), e in ultimo quello di disporre un piano del traffico per favorire l’agevole flusso veicolare da e per il parcheggio pubblico interrato.
Gestire i parcheggi è cosa ben diversa dal fare i costruttori, e coinvolge anche un certo rischio d’impresa se i conti poi non tornano rispetto ai piani finanziari. Così dopo varie vicissitudini la gestione dei parcheggi interrati fu data in sub concessione da parte della società Corso del Popolo ad ATC Parcheggi, società controllata dal Comune di Terni, a delle condizioni palesemente pregiudizievoli, sulla pelle soprattutto delle casse comunali.
Nei primi 24 mesi dal collaudo provvisorio l’ATC avrebbe dovuto girare alla società Corso del Popolo il 50% dei ricavi lordi fino a 30.000 ore di "parcamento", più tutte le multe/sanzioni.
Oltre la soglia delle 30.000 ore, il canone sarebbe stato pari al 75%. Come se ciò non bastasse una penale di 50.000 euro in caso di violazione degli obblighi previsti per il Gestore del Contratto, e una fideiussione bancaria a garanzia per l’importo di 440.000 euro, fatta dal Comune in favore del concessionario Corso del Popolo.
Trascorsi i primi 24 mesi (già scaduti il 25 marzo 2016) i canoni sarebbero stati ben più onerosi, a regime infatti l’ATC Parcheggi avrebbe dovuto pagare un canone di 922.000 € alla Corso del Popolo più il 50% dei maggior ricavi eccedenti una certa soglia di ricavo (1,3 milioni), oltre che le varie penali e una nuova fideiussione di 922.000 euro.
Da ciò è facile intuire che mentre la Società Corso del Popolo proprietaria dei parcheggi avrebbe introitato così un ricavo netto, su quel che rimaneva nelle casse di ATC sarebbero stati caricati tutti i costi di gestione che la società avrebbe incontrato.
Gli incassi ipotizzati di 922 mila euro l’anno a regime risultarono un’ipotesi quanto mai ottimistica e mai realizzata: negli ultimi anni infatti, i ricavi annuali che si sono tratti dal parcheggio di Corso del Popolo non hanno mai superano la cifra di 300 mila euro l’anno.
Tutto ciò lascia un enorme punto interrogativo su come si sia arrivati a stipulare un’ipotesi di ricavi che si discosta così pesantemente dalla realtà, con accordi che impongono all’ATC - fermo restando gli attuali incassi del parcheggio - di versare al privato al quarto anno di convenzione una cifra pari a oltre un milione e seicento mila euro (proseguendo con versamenti annuali di 440.000 per ogni anno successivo).
Per questo l’ATC, in questi anni, sul parcheggio di Corso del Popolo ha avuto una perdita di circa 30-40 mila euro l’anno.
Il debito accumulato da ATC nei confronti della società Corso del Popolo ad oggi sarebbe di oltre 100 mila euro, a cui vanno sommate le penali (ad oggi ammonterebbero ad ulteriori 150 mila euro) per il mancato pagamento del 50% dei ricavi, come da contratto di gestione, cosa che ha portato la società Corso del Popolo ad intimare l’esecuzione della fideiussione versata di 440.000 euro.
La Società Corso del Popolo a questo riguardo denuncia inoltre una congenita difficoltà nel dialogare con lo stesso gestore, Soc. ATC Parcheggi, e di ricevere feedback: emblematico il fatto che i rappresentanti della stessa Soc. Corso del Popolo vengono a conoscenza della liquidazione della società ATC, solo tramite un articolo del sito del Comune di Terni.
Ad oggi infatti la soc. ATC Parcheggi è in liquidazione ma mantiene la sua operatività nella struttura.
Per concludere, oltre al danno, la storia non poteva non concludersi con l’immancabile beffa che ha le dimensioni della buca e del cantiere ben visibile per chi passa in corso del Popolo in cui sarebbe dovuto sorgere l’edificio del secondo Palazzo di Giustizia.
Ad oggi il progetto risulta ragionevolmente irrealizzabile, dato che il Ministero ha dichiarato che, pur essendo ancora virtualmente interessato a tale struttura, assumerà la decisione finale di acquisto, soltanto dopo la realizzazione dello stesso, rendendo ad oggi, di fatto, irrealizzabile, tale edificio. A fronte della mancanza di un edificio che avremmo dovuto avere invece potrebbe finire che dovremmo cederne uno noi alla società Corso del Popolo.
Infatti nel V Atto aggiuntivo al contratto, approvato in data 27/05/2015 con Delibera di Giunta 166, si riconosce un rimborso come maggior onere a carico del concedente, Comune di Terni, pari a € 535.599,06 che deve essere saldato o con la compensazione, tramite cessione di un immobile o, nel caso questo non avvenga entro 12 mesi, dalla sottoscrizione di un ulteriore atto aggiuntivo, che preveda l’ erogazione a mezzo bonifico per l’intero importo.
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