LA TUA POLEMICA NEL BLOG?

Prenota il tuo spazio qui. INFO

lunedì 8 agosto 2016

di Enrico Melasecche

Da molti anni arrivano immigrati, nella quasi totalità badanti e forza lavoro non specializzata  (quando non anche familiari invalidi da mantenere) mentre se ne vanno i giovani ternani laureati e diplomati con un saldo negativo in termini di potenzialità ben peggiore del pur pesante dato statistico grezzo. 

Mai era accaduto dal dopoguerra che il saldo algebrico complessivo della mobilità, meno 5,7% in un anno, fosse così negativo

Scende il PIL procapite come il livello medio di istruzione della popolazione residente. Siamo ridotti a 111.000 abitanti circa, con 632 abitanti in meno. I

In quindici anni basta fare il confronto con la crescita di Perugia (che pure ha i suoi problemi) per avere plasticamente la sintesi di cosa è riuscita a fare questa classe politica al governo dei nostri territori. 

La cattiva politica penalizza l'attrattività degli investimenti, riduce i posti di lavoro, produce debiti su debiti, riduce i servizi, produce in poche parole povertà. 

Il dato diffuso dall'Ufficio Statistica del comune costituisce uno schiaffo in faccia al sindaco che fino a pochi giorni fa, di fronte alla proposta di una "giunta di salute pubblica" per gestire l'emergenza, costituita da managerialità di grande spessore ed efficienza, ha risposto (non avevamo dubbi in proposito) sostenendo che a Terni tutto va bene, che la città è attiva portando ad esempio banalità deprimenti come l'anticipo di due mesi del cartellone di TerniOn oppure la riqualificazione dei giardinetti di Via dell'Argine, un piccolo dettaglio che già Raffaelli dava per fatto ben otto anni fa nel suo costosissimo librone pubblicitario di fine decennio. 

Lo Stato in crisi regredisce ovunque e la Regione, che pure avrebbe dovuto costituire una sorta di compensazione, ha fatto di peggio chiudendosi dentro il fortino dell'acropoli perugina ponendo in liquidazione tutti gli strumenti creati venti anni fa per rilanciare a Terni l'economia e la ricerca. 

Occorre con urgenza aprire una vertenza Terni/Regione.

L'industria, dalla siderurgia alla chimica, per sopravvivere, dove non ha chiuso, ha ridotto varie migliaia di posti di lavoro e la politica, piuttosto che traguardare lontano, cercando di attrarre nuovi investimenti, ha prodotto tutta una serie di fallimenti riducendo le potenzialità di un territorio che pure esistevano. 

L'ultimo esempio di verticalizzazione vincente dell'inox fu quella prodotta dalla giunta Ciaurro con la Zeuna Starker, 350 nuovi posti di lavoro veri mentre a Passo Corese Amazon apre un centro logistico con 1200 posti di lavoro. 

DI Girolamo assessore di se stesso allo Sviluppo Economico dormiva? 
Invece di scrivere ricette il sabato forse, se avesse fatto il sindaco, invece di rinunciare alla relativa indennità, avrebbe fatto il suo dovere è ridotto i danni. 

Ho sempre sostenuto che la ricchezza va prodotta per essere distribuita, con scarti di breve periodo in cui logiche keynesiane possono essere utilizzate al solo scopo di creare investimenti produttivi in un circolo virtuoso che deve puntare al benessere generale. 

Qui ha prevalso la mediocrità, sia nelle politiche esterne a Palazzo Spada che in quelle interne. 

Le società partecipate hanno prodotto perdite ma, dato troppo spesso sottovalutato, non hanno prodotto gli utili dovuti e la macchina comunale, impostata sul gregarismo e la fidelizzazione politico-burocratica, ha prodotto confusione ed irresponsabilità che si è aggiunta a quella della politica. 

A Terni chi sbaglia non paga per cui non conviene rischiare, avere idee e combattere per realizzarle. 

Gli assessori spesso incompetenti non sono in grado di dare obiettivi ambiziosi ai dirigenti, retribuiti con contratti ed indennità di risultato crescenti, inversamente proporzionali ai risultati prodotti. 

Un rimpasto serio di giunta, chiesto a gran voce dallo stesso capogruppo del PD in consiglio comunale, imbarazzato per primo da una situazione da tempo intollerabile, stenta ad essere partorito dopo consulti interminabili in questo scenario da day after. 

Il bilancio comunale è caratterizzato da debiti su debiti che emergono dalla opacità di anni in cui si raccontavano favole per coloro che ci credevano. 

Pochi giorni fa addirittura sono state necessarie contorsioni funamboliche per trovare cinquemila euro per salvare dallo sfratto venti famiglie in estrema difficoltà. 
C'è chi insiste nell'edulcorare una situazione per la quale non esistono aggettivi, per la quale il futuro è ancor più preoccupante del presente. 

È chiaro che in assenza di qualsiasi fonte di pur minima reddito gli stessi cinesi chiudono e se ne vanno. I pochissimi spazi economici che derivano dai bilanci pubblici sono ormai monopolizzati totalmente dalla politica. 

Ai giovani  non resta che emigrare come sta accadendo da tempo oppure, di fronte a tanta insipienza, combattere una battaglia alta per salvare la città e il proprio futuro. 

0 commenti inseriti:

Posta un commento

Commenta la polemica....

ranktrackr.net