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venerdì 12 agosto 2016



L’Assessore Paola Muraro, attraverso una nota, ha smentito i clamori riguardanti il coinvolgimento degli impianti umbri di ACEA nella risoluzione dell’emergenza romana dei rifiuti. E' un clamoroso falso la notizia del presunto invio di rifiuti urbani da Roma a Terni.

Il gruppo consiliare M5S Terni cosi' si esprime riguardo al possibile invio di rifiuti in Umbria.

L’inceneritore ARIA SpA non brucia, né può bruciare rifiuti urbani, ma solo pulper cioè gli scarti industriali di cartiera e l’impianto non rientra tra quelli in cui sussiste un “contratto in essere” tra il Comune di Roma e ACEA.
Viceversa, ad oggi, l’istanza per poter bruciare rifiuti urbani è stata presentata nel 2014 dal CdA di Acea nominato dalla Giunta Marino del Partito Democratico.

Per il M5S Terni la città viene prima di tutto, ribadiscono i pentastellati, lo dimostrano i fatti ed a fronte di una dichiarazione fraintendibile è bastato un giorno per chiarire insieme alla Sindaco di Roma e la sua Giunta che il disastro ambientale di Terni è di attenzione nazionale per il M5S.

Comune e Regione "devono" dire no alla richiesta di autorizzazione presentata da ACEA per bruciare rifiuti urbani umbri, devono dire no alla produzione e all’utilizzo di combustibile solido secondario, devono dire no a qualsiasi accordo tra regioni.

Le complesse problematiche di Terni non consentono in alcun modo di aggravare l'emergenza sanitaria ed ambientale.
Altro che ampliamento autorizzativo, proseguono, le autorizzazioni vanno bloccate e revocate. A Terni non deve e non può arrivare un grammo di immondizia, né da Roma, né da Perugia, né da altre parti.

Per questo il nuovo piano industriale di ACEA non può che prevedere lo smantellamento o la riconversione in fabbrica dei materiali dell’inceneritore ARIA SpA.

Se Roma ha all’orizzonte un emergenza sanitaria, Terni è in emergenza sanitaria da anni e con orgoglio ribadiscono che è solo grazie al M5S se il muro di negazionismo ambientale è stato abbattuto, è merito del M5S se oggi i ternani conoscono il disastro ambientale in cui versa la loro città.

L’incenerimento a Terni ha dei nomi e cognomi, sono quelli di chi l'ha sempre sostenuto, da Raffaelli a Porrazini, dalla Lorenzetti a Cavicchioli. Mentre il M5S già, nel 2006, come meetup, chiedeva la costruzione di un impianto di trattamento meccanico biologico per evitare l'incenerimento.
Oggi conclude il M5S la Raggi ha parlato da Sindaco di Roma mentre destra e sinistra per anni hanno "ingrassato" le tasche di Cerroni.

Roma procede verso Rifiuti Zero, il passo obbligatorio era quello di spostare tutto sulle aziende di proprietà pubblica, Terni deve pensare ai suoi problemi.


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