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giovedì 22 febbraio 2018

“Un vasto territorio con un bacino di oltre 300.000 abitanti rimane completamente escluso dall’alta velocità – scrivono i segretari – ne rimane tagliato fuori il viterbese, il reatino, il ternano e una parte del territorio perugino". 

Sono coinvolte due regioni, 4 province e tanti comuni, con ricadute negative sui cittadini ma anche sulle attività industriali ed economiche che invece troverebbero giovamento in un collegamento veloce con Milano e Torino. 

Per la Uil basterebbe perlomeno prevedere anche una sola fermata ad Orte tra le 42 corse Freccia Rossa che ogni giorno collegano Roma a Milano dalle ore 6 e le 22.40 per dare, anche se parziale, una significativa risposta a questo ampio territorio. 

Il costo economico di ciò sarebbe irrisorio ed anzi avrebbe, data la vastità del territorio interessato, anche una forte valenza commerciale per il Freccia Rossa interessato. Giova ricordare che Orte oltre ad essere dotata di numerosi parcheggi è praticamente raggiungibile in treno da tutte le località suddette”. "La Uil di Rieti, di Perugia, di Viterbo e di Terni-aggiungono-danno vita ad iniziative congiunte per promuovere le necessarie sinergie istituzionali e politiche tra le regioni e province coinvolte e tutte le città escluse in modo tale che possa svilupparsi un'adeguata iniziativa politica per assicurare almeno una fermata di una corsa in andata e una al ritorno di treni ad alta velocità ad Orte. 

Vorremmo che i candidati alla prossima tornata elettorale si esprimessero su questa richiesta-conclude la Uil.



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