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venerdì 8 giugno 2018


La redazione di Ternipolemica.it ha inviato 6 domande, sui temi "caldi" riguardarti la città, agli otto candidati Sindaco che si sfideranno il 10 giugno. 


L'ultimo candidato a rispondere è Leonardo Latini del "Centrodestra".

1) In una città commissariata quali saranno le sue priorità di intervento?

Per un verso, le stesse che mi sarei dato anche se Terni non fosse dovuta passare attraverso il commissariamento: lavoro e sviluppo, ambiente e salute, sicurezza, decoro urbano. Ci sono cose che si possono fare senza dover contare su soldi che non ci sono (penso al Teatro Verdi, o alla Fontana di Piazza Tacito, ma penso anche alle grandi infrastrutture di collegamento): perché esistono finanziamenti esterni, già stanziati o ai quali attingere  (nei casi che ho citato, da parte della Regione, della Fondazione Cassa di Risparmio, dello Stato), oppure perché ci sono progetti che, anziché gravare sulle esangui casse comunali, possono al contrario portare risorse esogene, come nel caso di un grande piano di risanamento ambientale. 
Il punto, comunque, è un altro: Terni è una città commissariata non perché è andato in dissesto il Comune ma, prima ancora, per la crisi politica sfociata nelle dimissioni del sindaco, precedenti alla dichiarazione di default. Quella crisi politica ha matrici diverse e va da una pesante questione morale all'avvitamento su se stesso di un sistema di potere che ha perso via via il contatto con la realtà. È  qui che faremo la nostra 'rivoluzione': restituendo al Comune quella cifra di onestà, trasparenza, concretezza, alla quale i ternani hanno diritto per tornare ad essere orgogliosi della propria città.

2) Quali sono in breve i progetti e le proposte immediate per il rilancio del settore terziario nella città di Terni da parte del candidato-sindaco Latini?

A Terni non è più assolutamente necessario prevedere interventi di grande distribuzione ed in tal senso la programmazione urbanistica potrà prevedere solo la ricollocazione e rivalorizzazione di tali superfici. 
Sarà invece una priorità mettere in atto tutte le iniziative necessarie alla promozione e al reinsediamento degli esercizi di vicinato e di quelli artigianali, assicurandosi con particolare attenzione che non si creino più le condizioni per un insediamento controproducente di attività che nulla hanno a che fare con il nostro contesto culturale (negozi etnici e attività artigianali di produzione di cibi etnici) e che oltretutto producono il concentrarsi di un indotto scarsamente qualificato.
Già nei primi cento giorni saremo in grado di porre fine alle frequentazioni moleste degli spazi pubblici e ai comportamenti incompatibili con la fruizione di piazze e luoghi pubblici da parte di anziani e famiglie. Le famiglie in particolare, in questi anni, hanno spesso preferito frequentare città limitrofe proprio per le scadenti condizioni di decoro urbano di Terni, sottraendo preziose risorse al commercio di vicinato che al contrario intendiamo preservare e sviluppare.
Sempre nei primi cento giorni saranno intensificate le iniziative volte al contrasto dell'abusivismo commerciale.
Il Distretto Urbano del Commercio dovrà essere sinergico e non in competizione con le realtà associative presenti per l'organizzazione di eventi e di iniziative; a tal fine si rende necessario dotare il centro di un sistema di rilevazione del numero di accessi di persone durante gli eventi per poter valutare e certificare l’attrattività della città e degli eventi in essa organizzati. Inoltre faremo in modo che l'Amministrazione, che è rappresentata in tale organo, non abbia più un approccio dirigista e statalista, come lo ha avuto in questi anni, ma assuma la funzione di un facilitatore che assecondi le iniziative delle attività economiche e delle associazioni. In tal senso il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) dovrà diventare uno strumento di consulenza per associazioni e commercianti che ricerchi con i promotori delle varie iniziative le modalità per renderle possibili in breve tempo senza ostacolarle.
Il rilancio di Terni passa inevitabilmente da un approccio sinergico fra associazioni, operatori ed il Comune che dovrà porsi a loro disposizione fornendo l'assistenza necessaria.
Per quanto riguarda l'attrattività territoriale, sarà importante incentivare l'attività alberghiera valorizzando la posizione nevralgica di Terni sia dal punto di vista strutturale sia dal punto di vista dell'offerta commerciale, sportiva e culturale.

3) L'infiltrazione criminale nella nostra città, frutto di scelte sbagliate a livello centrale (v. carcere, 41bis, As e relativo spostamento delle famiglie in loco) ha minato il nostro tessuto occupazionale, già provato dalla crisi ed ha creato un sistema clientelare malavitoso relativo anche alla gestione dei bandi di aggiudicazione delle gare. Cosa ne pensate e quale potrebbe essere la “terapia” per arginare il malcostume generalizzato della insicurezza percepita?

I livelli del problema vanno distinti e affrontati separatamente. L'infiltrazione della criminalità organizzata è ormai trasversale, diffusa in tutta la penisola e, qui, la prima vera azione di contrasto è quella che deve essere esercitata dalla comunità locale, quella che chiama in causa la solidità del suo sistema socio-economico e i suoi anticorpi. L'Ente-Comune, semmai, può e deve aggiornare le sue forme di controllo e presidio del territorio a queste nuove minacce, capaci di insinuarsi nel corpo sano della città in forme latenti: alzando il livello di guardia su certe forme di commercio, ad esempio, che sono in primis terminali del riciclaggio. 
Gioverà ricordare, comunque, che, per la Procura, a Terni si sarebbero verificati, sì, fenomeni di “turbativa d'asta” negli appalti pubblici, anzi proprio negli appalti del Comune: ma, sempre secondo i magistrati, le cause sarebbero tutte di Terni, interne, ascrivibili a comportamenti ipotizzati come illeciti che si sarebbero consumati tutti dentro al Palazzo. Ne parlo per tornare alle competenze specifiche del Comune: quello che  mi preme sottolineare è che la percezione di un livello della sicurezza troppo basso a Terni passa attraverso zone della città abbandonate alla malavita, fasce orarie diventate da coprifuoco, criminalità indotta dalla presenza incontrollata di un'immigrazione clandestina oltre la soglia di guardia, moltiplicazione dei centri di spaccio di droghe varie... Al lassismo complice che ha consentito finora tutto ciò, bisogna opporre un'inversione delle priorità: investire sulla Polizia Municipale, sul controllo preventivo delle telecamere di sorveglianza, sul coordinamento serrato con le Forze dell'Ordine, sul recupero del decoro urbano. I cittadini devono tornare a sentire il Comune al proprio fianco. 

4) Mobilità alternativa, piste ciclabili e varchi elettronici. Come bisognerebbe intervenire per diminuire l'utilizzo delle auto?

Senza accanirsi su un corpo già agonizzante come il nostro centro cittadino, tanto per cominciare. Ancora una volta, i livelli del problema sono diversi e non sovrapponibili. Ed ecco perché, per esempio, metteremo subito allo studio una rivisitazione della ZTL, per renderla davvero accessibile alle aziende, ai professionisti, ai commercianti ed ai rispettivi fornitori. 
Quanto alla mobilità alternativa e alle piste ciclabili, si tratta semplicemente di passare dalle parole ai fatti, dopo tante promesse a vuoto. Attualmente, ci sono quartieri della città per spostarsi a piedi o in bici tra i quali, oggi, si rischia letteralmente la pelle. 
Nel cassetto, c'è la messa in sicurezza, la riattivazione completa ed il raddoppio della tratta Cesi/Terni, per esempio. Soprattutto, a monte, c'è una rivisitazione del trasporto pubblico urbano tra i quartieri cittadini ora più estesi verso Borgo Rivo, Bivio Cesi, Gabelletta. La concezione di bus circolare con tratte di 20 minuti per raggiungere dalla Stazione Via Turati o l'Ospedale o di 40 minuti tra Gabelletta e l'Ospedale va completamente aggiornata! Ci vuole, insomma, un nuovo Piano Urbano per la Mobilità (penso, solo per fare un esempio, all'integrazione del servizio scolastico esteso a navette veloci di trasporto pubblico urbano con tratte ampliate a prenotazione e chiamata, o all'esigenza di un servizio certo ai disabili). Penso ad una rete delle ciclabili, e dei servizi connessi, non solo per l'utenza cittadina, ma anche a vantaggio di visitatori e turisti che possano fare tappa a Terni per raggiungere le numerose mete di interesse e le reti ciclopedonali già esistenti nel territorio locale (Gole del Nera, Valnerina e così via).
A monte, a fronte della regionalizzazione del trasporto pubblico in un’unica Azienda, occorrerà prioritariamente invertire la rotta rispetto alla prassi adottata dall’Amministrazione uscente: imponendo finalmente con forza le ragioni ternane sul tavolo della trattativa.

5) Fondi comunitari e smart city, cosa ne pensa il candidato Latini?

Penso che si tratta di un esempio di come si possano intercettare risorse esogene - bypassando la difficoltà di cassa del Comune – a condizione di saper esprimere un'efficace capacità progettuale.

6) Come rivitalizzare il centro cittadino? È in agenda la modifica dell'ordinanza anti-rumore/movida?

Un obiettivo prioritario - l'ho scritto chiaro nel mio programma - sarà creare le condizioni affinché si possa insediare nel centro cittadino un importante marchio (cosiddetti attrattori commerciali) in modo che possa fungere da volano per il rilancio della zona e delle attività già presenti.
Quanto all'ordinanza, come sempre vanno contemperate le esigenze di tutti, di chi la sera nel fine-settimana vuole stare in compagnia nei locali del centro, dei residenti, dei gestori dei pubblici locali. Il problema non è la movida in sé e per sé, ci mancherebbe. Il problema è la sua possibile deriva. Per divertirsi, non è necessario diventare molesti. Movida sì, ma da persone civili. E questo non è inevitabile. 

Ringraziamo il candidato sindaco del centrodestra Leonardo Latini.



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