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martedì 17 luglio 2018


Sembra diventato quasi un rebus, l'elezione di Francesco Maria Ferranti a Presidente del Consiglio comunale ma la storia ci racconta che nelle ultime consiliature i Presidenti non sono mai stati eletti alla prima votazione. E' il segno inevitabile di una politica spartitoria, crudele e non sempre trasparente. Nel primo Di Girolamo venne eletto, Giorgio Finocchio, alla terza votazione con la maggioranza assoluta mentre nel Di Girolamo bis, Giuseppe Mascio, divenne Presidente addirittura alla quarta votazione. Parliamo di numeri e di condivisione all'interno dei partiti e nelle coalizioni, quando si toccano poltrone ambite e ambizioni personali è sempre difficile trovare una sintesi.

Francesco Maria Ferranti insieme ad Enrico Melasecche ed Emanuele Fiorini risultano i vincitori per  numero di preferenze nell'ultima tornata elettorale. Enrico Melasecche ha fatto il pieno di deleghe e può essere considerato oltre che assessore, a pieno titolo il vice sindaco Vicario in pectore. Emanuele Fiorini pesato dai suoi colonnelli per verificare il suo seguito, ha vinto largamente la sfida, ed essendo consigliere regionale si posizionerà tra i banchi di palazzo Spada come consigliere comunale. Per Francesco Maria Ferranti, mister preferenze di FI nelle ultime tre consiliature, la poltrona della Presidenza del Consiglio comunale era quasi scritta ma alcuni franchi tiratori non hanno permesso l'elezione alla prima votazione. 

Le indecisioni di questi giorni, con gli accesi appetiti di leghisti abbandonati ormai sembrano rientrati, e sarebbe solamente puro masochismo dilaniare fin dall'inizio una maggioranza "del cambiamento"

Se tra persone serie basta una stretta di mano, in politica i patti dovrebbero essere rispettati senza se e senza ma.



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