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martedì 16 maggio 2023

La rovinosa caduta del centrosinistra che ha sbagliato tutto e di più arrivando terzo e non giocandosi la carta del mister preferenze, Francesco Filipponi, ha relegato il Pd fuori dal ballottaggio nonostante rimanga il secondo partito di Terni. I diktat del segretario regionale Bori in primis e soprattutto in ritardo sono naufragati nella sconfitta in solitaria, il M5S è ovviamente uscito dallo scenario politico con la vittima indicata Fiorelli e con il sacrificato pentastellato Simonetti. Dispiace umanamente per Lorenzo Carletti di Bella ciao che con una splendida performance avrebbe meritato l'elezione, il metodo d'hondt non lascia via di scampo. La Lega solo grazie all'Alessandrini si è salvata in corner con il Segretario regionale già con le valigie pronte, FI ha retto nonostante una lista meritoria che poteva dare assolutamente di più, le logiche partitiche non hanno permesso il consolidamento. Il partito di punta FdI ha pagato l'aspetto autoreferenziale, un'interpretazione logica in assenza di lucidità sulla differenza tra il voto politico e amministrativo. I tempi della politica sono cambiati. Il Bandecchi del popolo ha centrato l' obiettivo, dopo la consacrazione del sindaco Latini e nella dimensione popolare è riuscito ad evocare una speranza per il futuro della città. La partita è in gioco, palla al centro e scenari imprevedibili. I tremila voti scarsi di differenza, un'affluenza da definire, gli apparentamenti improbabili, le lobby clientelari e i mal di pancia inevitabili si rispecchiano nella conditio sine qua non.

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