di Massimo Ciarulli, socio AParT
In bicicletta sfidando il tempo inclemente, sotto una pioggia battente e accompagnato dalla grandine, Simone Masotti, insieme al suo amico Paolo Nadin è giunto a Terni provenendo da Udine. Un viaggio iniziato il 10 maggio con tappa finale Roma per dimostrare che Mister parkinson, cosi come lo chiama Simone, l'ospite indesiderato e fastidioso, non riesce ad avere vita facile con chi lo affronta con forza e determinazione.
E lui, di forza e determinazione ne ha da vendere. Simone ha 48 anni e da 18 anni Mr Parkinson è venuto a fargli compagnia, lui lo porta a spasso in bicicletta. Lo sfianca, lo strema, l’indebolisce facendogli percorrere migliaia di km, mister parkinson non ne può più. Si è arreso. Esce sconfitto da questa competizione con Simone che pensava di piegare a suo piacimento. Le catene del parkinson le spezza con la catena della bicicletta. Questo tour è lungo più di 600 km con oltre 3000 metri di dislivello superati. «In bicicletta sono libero, è il titolo del libro scritto da Simone con il quale vuole dimostrare che movimento, sport, tenacia, volontà sono farmaci potentissimi contro questo ingrato ospite che intende privare di libertà gli individui». E infatti la sua sfida con la bici a mister parkinson è un atto di libertà. Parkinson, bicicletta e libertà e in viaggio attraverso l’Italia è la locandina propaganda della sua impresa. «La condizione umana per eccellenza è la malattia: gli animali si ammalano, ma solo l’uomo cade radicalmente preda della malattia », scriveva Oliver Sacks, il grande neurologo/scrittore, l’autore di Risvegli da cui fu tratto il film con Robert De Niro. Simone per non cadere preda della malattia, l’affronta pedalando e il suo suggerimento a tutti coloro i quali si trovano addosso l’ospite sgradito, è quello di usare la sua tattica: sfidarlo, prenderlo a sberle, muoversi, per non cadere sua preda. La preda è mister parkinson. Da ghermire, agguantare, abbattere. Oggi, nei locali dell’associazione parkinson di Terni, in via Papa Benedetto III presso il Centro per l’Autonomia, gli iscritti hanno avuto il privilegio di ascoltare la sua storia.
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