Abbiamo raggiunto a Londra Christian Armadori, un ternano doc, amante di Terni e della Ternana che da anni vive in Inghilterra. Ecco qualche domanda con il racconto delle sue Olimpiadi.
1- Prima di tutto grazie dell'intervista, iniziamo col chiederti come mai sei a Londra alle Olimpiadi e per quale testata?
R: sono arrivato per la prima volta a Londra nel 2004, per migliorare l’inglese dopo la laurea, e ci vivo in pianta stabile dal settembre 2006, come professione insegno la lingua italiana in scuole di lingua per adulti
Come giornalista, collaboro ancora con il Corriere dell’Umbria, e dal 2006 sono il corrispondente da Londra per l’agenzia di stampa Italpress.
Scrivere e’ un hobby e una passione, nel senso che ho smesso di considerarlo un impiego quando ho capito che fare il giornalista non mi avrebbe permesso, a livello economico, di viverci adeguatamente
Le Olimpiadi sono un’esperienza incredibile ed unica, fin qui ho seguito la cerimonia di apertura, l’atletica, il tiro a volo, il tiro a segno, la canoa, il canottaggio, ed il ciclismo, vivendo sul posto fino adesso 2 ori italiani (Molmenti e Rossi) e 2 argenti (Campriani e Battisti-Sartori). Ma e’ anche un’esperienza molto stancante, esco da casa la mattina alle 8 e non torno mai prima di mezzanotte, sono sempre in viaggio a correre dietro agli atleti italiani.
2- A proposito di canottaggio, ci ha incuriosito il tuo post su facebbok riguardo Piediluco e i canottieri, svelaci cosa ti hanno raccontato del rapporto con gli abitanti del posto e le strutture comunali.
R: per quanto riguarda Piediluco, l’altro giorno parlavo con il referente dei giornalisti per il canottaggio (purtroppo non ricordo il nome), quando gli ho chiesto di Piediluco ha scosso la testa facendomi capire che il vero problema per lo sviluppo logistico e strutturale del canottaggio li’ sono gli abitanti di Piediluco, che si riunsiscono in comitati perche’ non vogliono rumore.
3- Come vivi il tuo essere giornalista a Londra e a Terni?
R:Amo Terni e la Ternana, ma personalmente credo di aver fatto bene ad andarmene, Londra mi ha dato opportunita’ che l’Umbria, e forse l’Italia, non mi avrebbero mai dato, e tutto questo solo con le mie forze, senza mai dovermi raccomandare a qualcuno
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