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giovedì 15 novembre 2012

In merito allo scandaloso esito del concorso della passerella tra Ettore Proietti Divi e la stazione di Terni è arrivata una segnalazione dal tasto "invia la tua polemica". Per diritto di cronaca, senza aver verificato la veridicità dei contenuti, pubblichiamo la segnalazione. 




Non entriamo in merito alla qualità architettonica del progetto, sicuramente discutibile, anche se soggettiva, ma alle motivazioni che hanno portato a scegliere "quel progetto" come vincitore.
Da un'indagine da noi svolta, risulta che il presidente della commissione giudicatrice, prof.arch. Paolo Desideri abbia dei rapporti continuativi di collaborazione con uno dei progettisti del gruppo risultato poi vincitore, violando oltre al principio deontologico, anche la norma del bando che vieta qualsiasi tipo di collegamento tra progettista concorrente e commissione giudicante.
Come indicato nella relazione tecnica del progetto, pubblicata ieri sul sito del Comune di Terni (http://www.comune.terni.it/portaldata/UserFiles/File/2012/relazione%20tecnica%20passerella.pdf ), il gruppo vincitore risulta essere composto da:

McDowell + Benedetti Architects LLP, Londra
Arch. Renato Benedetti, Capogruppo
Arch. Jonathan McDowell Arch. Nicola Mylius

MEW Manfroni Engineering Workshop, Rimini Ing. Odine Manfroni Geom. Michele Arlotti Geom. Mattia Maletti

SMT Architetti Associati, Roma Arch. Giacomo Gajano Saffi Arch, Mauro Gastreghini

Arch, Stefania Gruosso, Roma

Collaboratori Michele De Filippis Diego Pasquini Paola Pomarico Marco Semeraro

Da una segnalazione avuta, abbiamo verificato la stretta collaborazione lavorativa e di consulenza tra lo studio New Manfroni Engineering ed il prof.arch.Paolo Desideri, come indicato tra l'altro nel sito web dello studio di ingegneria di Rimini: come si evince dal sito http://www.meweng.com/index.php?option=com_content&view=article&id=2&Itemid=5. Nella pagina dei lavori risulta palese lo stretto rapporto di collaborazione tra i due soggetti per alcuni progetti, tra cui La stazione Tiburtina, il museo di Reggio Calabria e l'International Exhibition Hall a Roma. Pensiamo che gli ordini professionali e gli enti coinvolti debbano intervenire per chiarire e risolvere una spiacevole e vergognosa questione che riguarda Terni, e la progettazione degli spazi urbani, troppo spesso affidati "ad hoc" a progettisti ed imprese compiacenti legati da stretti rapporti con la politica cittadina.
Con questo concorso si pensava di poter aprire una nuova stagione di concorsi e di dialogo per la progettazione della Terni del futuro, ed invece siamo qui ad assistere ancora una volta ad un esito da commedia all'italiana in cui chi ci rimette sono i cittadini ed i tanti progettisti ternani ed umbri che si sono visti esclusi dalla possibilità di competere tra loro per aggiudicarsi il progetto di un pezzo della loro città.
Tra i partecipanti esclusi in prima e seconda fase ci sono moltissimi giovani progettisti ternani ed umbri quotidianamente relegati ai margini della professione. Sempre costretti a svendere il proprio lavoro e le proprie competenze in lavori (quando ci sono) degradanti, che dedicano tanto del loro tempo all'aggiornamento, alla formazione e credono al concorso di idee come unica espressione di quella sana competizione in cui vince veramente il migliore. Questa è la moneta con cui sono stati ripagati, tra il silenzio degli Ordini professionali e degli organi competenti.


Ternileaks

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