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mercoledì 12 dicembre 2012




    Oggi 12 dicembre si è tenuta a Milano la conferenza stampa di presentazione dei risultati dello studio “Green Economy on capital markets 2012  II edizione”, condotto dall’Ufficio Studi VedoGreen su un campione di 113 società green quotate sui principali listini europei, di cui 13 su Borsa Italiana. L’Osservatorio VedoGreen ha ampliato il proprio contesto di riferimento conferendo mandato a ISPO (Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione) per la realizzazione di un’indagine sulla popolazione italiana e sugli opinion leader, al fine di creare un punto d’analisi più completo sulla Green Economy e sviluppare un tessuto di relazioni ad ampio respiro, anche a livello governativo, che favorisca un forte commitment
    sullo sviluppo dell’industria green in Italia.


    “VedoGreen - ha commentato Marco Giorgino, Presidente VedoGreen - si propone come il punto di riferimento istituzionale tra la GREEN INDUSTRY e i CAPITAL MARKETS perseguendo 3 obiettivi: favorire il reperimento di risorse finanziarie per le società green (attraverso IPO o ingresso di Fondi Istituzionali nel K); individuare e mappare, attraverso l’Osservatorio, le eccellenze «green» nazionali e gli investitori specializzati a livello internazionale e promuovere il commitment sulle grandi opportunità per il Paese legate all’innovazione dell’industria green e alla finanza.”
    Per l’Italia VedoGreen ha selezionato un panel di 13 società green quotate sul listino azionario italiano caratterizzate da una capitalizzazione inferiore ai 500 milioni di Euro e modelli di business focalizzati sulle energie rinnovabili e sulla gestione dei rifiuti. Le società italiane così individuate sono: Aion Renewables, “La green economy - ha commentato Renato Mannheimer, Presidente ISPO è una rivoluzione silenziosa, che sta producendo un cambiamento culturale in cui responsabilità e prosperità sono aspetti chiave non più disgiungibili. Progettare un Osservatorio capace di monitorare uno tra i più importanti
    mutamenti sociali ha una spiccata utilità sociale, perché da un lato ci riferisce il senso del cambiamento e le sue motivazioni profonde, dall’altro ci permette di raccogliere preziose indicazioni sulla direzione da intraprendere. Oggi apprendiamo qualcosa di nuovo sulla green reputation: nel 92% dei casi il consumatore apprezza l’imprenditore impegnato nel recupero e nel riutilizzo dei rifiuti, e nel 91% dei casi dice di accordare le sue preferenze a imprese che usano fonti di energia rinnovabili; percentuali che in altri momenti si sarebbero dette bulgare. Questi orientamenti altro non sono che l’espressione pubblica di un comportamento privato fattivo, che spinge a consumare sobriamente e a riciclare in modo “etico”.” Non c’è dualismo né contraddizione tra industria e green economy. Ma, al contrario, il loro connubio è l’unico capace di ispirare una vera svolta durante la fase di recessione globale ha commentato Stefano Neri, Presidente e AD di TerniEnergia e Presidente di Italeaf -. Nella contemporaneità, il business verde è uno dei pochi motori ancora trainanti. È anche il settore che può costituire il principale serbatoio di leadership, cioè dell’elemento visionario e propulsivo senza il quale non si può innovare. Un segno che viene colto anche dagli investitori del comparto, che con l’affermazione delle dimensioni industriali e le dinamiche di aggregazione del settore sembrano cogliere un’opportunità per ottenere una crescita superiore nel prossimo decennio. La tendenza lascia intravedere l’apertura di scenari inediti anche per ilnostro Paese, avvicinando per la prima volta anche in Italia il management internazionale dei capitali ai nuovi settori industriali ambientali, particolarmente a quelli ad alto contenuto tecnologico. Contemporaneamente, può convivere la funzione di salvaguardia dei beni comuni e di rilievo pubblicistico che pure il settore ambientale deve continuare ad avere con lo sviluppo industriale. Il nostro Gruppo, per queste ragioni, ha deciso di costituire l’acceleratore di impresa Italeaf, per supportare e sostenere la creazione di nuove attività produttive ad alto contenuto tecnologico nei settori della green e circular economy e dell’industria sostenibile. Italeaf seleziona progetti ad alto potenziale, promuovendo il matching tra startup alla ricerca del capitale necessario all’avvio (seed capital) e potenziali investitori.
    L’appartenenza a un Gruppo con una storia di successo nel settore della green economy e con notevoli expertise produttive, dotazioni infrastrutturali e facilities per l’industria della sostenibilità e per l’attività di ricerca e sviluppo, consente di ottimizzare le attività di mentoring di Italeaf per gli imprenditori. Italeaf combina nel suo nome il concetto di “Made in Italy” e quello di “foglia”, elemento distintivo della sostenibilità e della capacità rigenerativa e di circolazione della linfa vitale creativa. 

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