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domenica 9 febbraio 2014

Intervenire ma senza militarizzare le città.

Il pensiero del nuovo questore di Perugia Carmelo Gugliotta è da condividere pienamente, la percezione della sicurezza oltre a vedere più forze di polizia per la strada non deve ingenerare pericolo imminente per il turista e per il cittadino. Il cittadino deve collaborare a fianco delle forze dell'ordine rendendosi collaborativo. La percezione della tranquillità deve riscontrarsi in un'attività di sinergia tra tutte le parti attive. Controlli a tappeto sul territorio con gazzelle sempre presenti, in questi ultimi tempi anche a Terni si riscontra visivamente un servizio più specifico e continuo di prevenzione. Operatività senza dimostrare allarmismi ingiustificati, il cittadino deve essere in prima linea attraverso segnalazioni e chiamate per qualsiasi soggetto e per comportamenti di dubbia provenienza. Il controllo e la sanzione è logica conseguenza. La nuova stretta sulle assicurazioni e sui bolli attraverso il sistema operativo intelligente dei tutor e delle telecamere dei varchi elettronici è fondamentale anche se troppe volte il cittadino è stato tradito dal mancato arrivo di una pattuglia dopo comunicazioni del genere. Ci sia rispetto anche per l'apprensione del cittadino! Il cittadino vuole sentirsi utile ed essere tutelato ma quando si accorge che le sue richieste rimangono disattese emerge scoramento, delusione e menefreghismo. Le città tranquille non esistono più, i furti e le rapine la fanno da padrone in quasi tutte le città dell'Umbria e la prevenzione diventa sempre più difficile da compiere se non solo attraverso arresti e denunce. Deterrenti con allarmi e inferriate oltre alle classiche porte blindate non bastano più. Perugia ormai è agli albori della cronaca per i tristi primati dello spaccio e delle overdosi di droga, ma l'infiltrazione criminale ha ormai compromesso la sicurezza di tutti i residenti dell'Umbria. Le forze di polizia pur sempre in debito di organici sono comunque sempre a disposizione delle città con tutti i rischi connessi. Repressione, prevenzione e le amministrazioni locali attraverso i servizi debbono contribuire con la loro parte all'illuminazione, ai servizi di videosorveglianza e a creare strutture per i senza fissa dimora eliminando il degrado. I centri storici come la cronaca ci ha dimostrato non possono diventare off-limits ma aprirsi almeno dalle 18 a tutta la cittadinanza per scongiurare la creazione di ghetti e il proliferarsi di azioni criminali incoraggiate dall'indifferenza assoluta. Terni è una delle pochissime città se non l'unica ad avere 24h di chiusura dei varchi elettronici per il centro storico, da eccellenza per la sue attrazioni fino allo svuotamento per scelte locali "sconsiderate". Sicurezza non partecipata e crisi economica hanno incoraggiato i reati contro il patrimonio amplificando un fenomeno già diffuso. Collaborazione ed efficienza da parte di tutti senza scoraggiarsi davanti ad una chiamata che non riceve immediata risposta, insistere. Non lasciamo i criminali in giro che possono delinquere, il decreto svuota carceri per non incorrere nelle sanzioni europee rafforzerà il potere del magistrato di Sorveglianza non generando nessuna liberazione di massa di delinquenti. Il tema carcere purtroppo è una delle giustificazioni della complessa trasformazione in negativo della nostra regione, quattro istituti per una piccola regione che negli ultimi anni hanno stabilizzato nel nostro territorio detenuti e familiari di altre regioni, dei contenitori che hanno "contaminato" indelebilmente la serenità e la vivibilità della nostra comunità. Stratificazione e terreno fertile, soggetti di tutte le tipologie di reato catapultati in Umbria dopo aver commesso reati in altri lidi hanno poi proseguito la propria attività extra lavorativa nelle nostre città vulnerabili. La territorialità della pena auspicabile e necessaria. Dal post-terremoto del 1996 tra appalti di ditte meridionali e lavoro nero fino alle inevitabili infiltrazioni della Camorra e della 'ndrangheta, una sentenza di condanna definitiva del nostro territorio. I giochi d'azzardo e i compro oro nel business del capitale facile, nascondono troppo spesso il vero malaffare del riciclaggio di denaro sporco. Un cambiamento epocale in negativo con la complicità della crisi economica. Ben vengano le nuove forme di controllo e pattugliamento come i presidi nei centri storici, i fogli di via obbligatori per le persone senza occupazione e le espulsioni dirette per chi commette reati. Civiltà ed educazione da parte degli italiani dovrebbero essere l' esempio per tutti gli stranieri ma il più delle volte siamo proprio noi ad assumere per primi i comportamenti sbagliati. Siamo i principali responsabili, un'autocritica sarebbe necessaria da parte di tutti.


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