Un pomeriggio di attesa e di poche novità fino alla disastrosa nota del Mise. Il nuovo piano industriale per il sito di Terni è stato presentato dall'Ad Morselli ma il tavolo tra Governo, Azienda e sindacati si rinvia alla prossima settimana alle ore 10. I lavoratori sono stanchi e stufi, dopo più di due settimane di sciopero la situazione non cambia e l'esasperazione sale alle stelle. La politica è inerme e non riesce a prendere posizioni nette e gli stessi sindacati non riescono a dettare le regole. Un'esplosione di reazioni ma ormai tornare indietro e interrompere i presidi è come alzare bandiera bianca.
La decisione della Guidi di interrompere l'incontro va interpretata? In questo momento allungare un'agonia senza certezze è senza dubbio pericoloso. Le promesse, gli scambi di battute al Mise, le slides, gli indennizzi economici per l'uscita che cambiano creano solamente un enorme insoddisfazione a tutti gli interessati. Una città appesa ad un filo sottile e qualcuno "forse" non ci sta raccontando tutta la verità.
Intanto da Bruxelles la nuova commissaria Ue per la concorrenza, Margrethe Vestager, lapidariamente e durante un audizione al Parlamento Europeo chiude sulla vertenza Ast.
"Le soluzioni non possono essere trovate nel mio ufficio". Ripeto la situazione è più grave di quello che si pensa, è ora di interrompere, basta giocare sulla pelle dei lavoratori e di un'intera città.
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