PAURA
Una notte di tensione e di paura, fuochi accesi, vetri rotti, tafferugli e ordine dell'Azienda di saldare staffe metalliche sul cancello di accesso principale di v.le Brin. Provocazione e tentativo di scaldare gli animi e cosi' è successo. La giornata di ieri segna una delle pagine se non la peggiore della storia di Terni, il rinvio di una settimana e la pronuncia della neo-Presidente europea alla concorrenza come una resa annunciata. Tra poco inizierà l'assemblea davanti alla fabbrica, già ieri sera sindacalisti e rappresentanti Rsu in un' assemblea volante sono stati duramente contestati con lavoratori su tutte le furie, i brutti presagi e le scure sul proprio stabilimento è difficile che possono distogliersi. Non basta il giudizio e il parere complessivamente negativo, con pochi elementi di novità, espresso dal sindacato in una nota ieri sera. Terni si è svegliata in un'atmosfera surreale, presidi di forze dell'ordine in tutta la città per la paura del peggio, camionette delle forze dell'ordine sparse per la città da Confindustria, ai cancelli dell'Ast e posizionate nel cortile dell'hotel Michelangelo davanti alla stazione ferroviaria, obiettivo sensibile e facilmente raggiungibile. I lavoratori e la città non meritano un trattamento del genere, dalla svendita delle acciaierie ai tempi di Prodi e Micheli, dalla vertenza del magnetico con gli impegni assunti dalla politica e disattesi fino alle tristi vicende finlandesi e tedesche.
Non abbiamo più la nostra storia, non abbiamo più la nostra fabbrica e ci hanno lasciati completamente soli. Anche Renzi ovviamente da solo in mezzo al nulla sembra che non sia riuscito a far cambiare le carte in tavola. Terni sta morendo.
Una notte di tensione e di paura, fuochi accesi, vetri rotti, tafferugli e ordine dell'Azienda di saldare staffe metalliche sul cancello di accesso principale di v.le Brin. Provocazione e tentativo di scaldare gli animi e cosi' è successo. La giornata di ieri segna una delle pagine se non la peggiore della storia di Terni, il rinvio di una settimana e la pronuncia della neo-Presidente europea alla concorrenza come una resa annunciata. Tra poco inizierà l'assemblea davanti alla fabbrica, già ieri sera sindacalisti e rappresentanti Rsu in un' assemblea volante sono stati duramente contestati con lavoratori su tutte le furie, i brutti presagi e le scure sul proprio stabilimento è difficile che possono distogliersi. Non basta il giudizio e il parere complessivamente negativo, con pochi elementi di novità, espresso dal sindacato in una nota ieri sera. Terni si è svegliata in un'atmosfera surreale, presidi di forze dell'ordine in tutta la città per la paura del peggio, camionette delle forze dell'ordine sparse per la città da Confindustria, ai cancelli dell'Ast e posizionate nel cortile dell'hotel Michelangelo davanti alla stazione ferroviaria, obiettivo sensibile e facilmente raggiungibile. I lavoratori e la città non meritano un trattamento del genere, dalla svendita delle acciaierie ai tempi di Prodi e Micheli, dalla vertenza del magnetico con gli impegni assunti dalla politica e disattesi fino alle tristi vicende finlandesi e tedesche.
Non abbiamo più la nostra storia, non abbiamo più la nostra fabbrica e ci hanno lasciati completamente soli. Anche Renzi ovviamente da solo in mezzo al nulla sembra che non sia riuscito a far cambiare le carte in tavola. Terni sta morendo.
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