Piccoli segni di ripresa che lasciano presagire un'inversione di tendenza per il nuovo anno.
I Settori interessati sono il manifatturiero, delle costruzioni, del terziario, del commercio al dettaglio e all'ingrosso con l'aspettativa di crescita per il consumo.
Il quadro è emerso dall'assemblea annuale di Confindustria Umbria impegnata su innovazione e internazionalizzazione.
Il Presidente Cesaretti ha sottolineato che nel 2015 il Pil dovrebbe crescere dello 0,5% sostenuto dai consumi interni, dagli investimenti e dalle esportazioni favorite dal rafforzamento della domanda internazionale. In sette anni l'industria umbra ha perso 22mila posti di lavoro.
Fondamentale è il contributo delle multinazionali in Umbria con più di 40 stabilimenti che occupano più di 8 mila persone (la Tk-Ast è la più importante) e con un fatturato riconducibile alle attività svolte in Regione che supera i 3miliardi e mezzo.
I Settori interessati sono il manifatturiero, delle costruzioni, del terziario, del commercio al dettaglio e all'ingrosso con l'aspettativa di crescita per il consumo.
Il quadro è emerso dall'assemblea annuale di Confindustria Umbria impegnata su innovazione e internazionalizzazione.
Il Presidente Cesaretti ha sottolineato che nel 2015 il Pil dovrebbe crescere dello 0,5% sostenuto dai consumi interni, dagli investimenti e dalle esportazioni favorite dal rafforzamento della domanda internazionale. In sette anni l'industria umbra ha perso 22mila posti di lavoro.
Fondamentale è il contributo delle multinazionali in Umbria con più di 40 stabilimenti che occupano più di 8 mila persone (la Tk-Ast è la più importante) e con un fatturato riconducibile alle attività svolte in Regione che supera i 3miliardi e mezzo.
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