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venerdì 26 dicembre 2014

"I giovani sono la speranza per il futuro"

Dott.sa Massini


"La città di gomma in cui difficilmente si può risolvere qualcosa con equilibri strani e incomprensibili". 
Parole sorprendenti?

Le parole della Dott.sa Massini che dichiara in varie forme che a Terni la libertà è negata e la mafia è più vicina di quanto si possa pensare "non solo geograficamente" hanno scatenato lo stupore del sindaco e la presa di posizione di esponenti politici.

Le parole forti e pesanti pronunciate da un magistrato della Procura della Repubblica di Terni lasciano un grande amaro in bocca e confermano i tanti dubbi che il cittadino pensante da anni si pone.
La Massini e lo confermano tutte le sue azioni giudiziarie contro il malcostume e i poteri forti in città a Terni non è amata.

Le sue indagini e il suo attivismo nelle inchieste giudiziarie sono finite in una bolla di sapone come il prematuro saluto del "combattente" Capo della squadra mobile Niglio.

Le considerazioni sulle contraddizioni della nostra città al liceo "Angeloni", nell'ambito del ciclo di incontri organizzati con il nucleo operativo anticorruzione del Comune di Terni, sono la semplice dimostrazione e la volontà di un magistrato di invitare i più giovani ad aprire gli occhi confermandogli che la giustizia deve essere uguale per tutti.

Onestà come principio di vita e i giovani debbono crederci. Gli italiani non sono tutti mafiosi e la corruzione va combattuta con tutte le forze possibili.
Legalità e non minor indice di reati nell'ultimo anno secondo i dati in dotazione o secondo le stime del Sole24Ore.
Basta demagogia, nessuno incita agli allarmismi sociali ingiustificati, il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica senza una commissione contro le infiltrazioni mafiose nel territorio è inutile e insoddisfacente.
Il ternano è considerato cosi' sprovveduto da non accorgersi mai di nulla?
Le mafie uccidono sempre di meno ma agiscono in modo violento, colpiscono l'economia, la società e le vite degli uomini. Bisogna aggredire l'omertà della convenienza.

Il Prefetto e il Questore non diranno mai che Terni è una città insicura, troveranno sempre un palliativo, la percezione della sicurezza è un'altra cosa e il cittadino non vive più tranquillo come una volta. Le misure di controllo seppur apprezzabili sono insufficienti.

Il sindaco nomina i 41bis o più propriamente As3 ma è stato il primo a non intervenire per evitare il loro arrivo in città.
Dietro a quel mondo si cela un altro mondo invisibile ancora più vasto di quello che si possa pensare che solamente gli addetti ai lavori possono conoscerne i significati, contaminazione e conquista di un territorio neutro e facilmente permeabile.

La competenza della Massini non può essere messa in dubbio. Prese di posizione senza cognizione di causa ancor meno.
La giuridizzazione della vita pubblica e della politica come indica l'assessore Armillei vanno sicuramente corrette ma certamente non si può "tappare la bocca" ad un giudice deontologicamente professionale e in prima linea come la Massini.
Avessimo avuto Procuratori delle Repubblica cosi' attivi e decisionisti nelle valutazioni e negli interventi?

Troppe volte abbiamo subito indebitamente la spettacolarizzazione della magistratura e la sua politicizzazione con magistrati uomini di partito poi dimostratisi privi di moralità pubblica. E ora qualcuno si irrita su sacrosante verità?

Terni dimentica troppo in fretta quello che ha provato a fare la Massini contro i poteri forti. 

"Terni è molto vicina a Roma e a Napoli, non solo geograficamente"e aggiungo Terni è un sobborgo di Roma a confine con Napoli.

"Il grido di allarme" e di sensibilizzazione alle nuove leve deve essere percepito come la consapevolezza di una donna che sa quello che dice e non interpretata solamente come un attacco fine a se stesso.

Le logiche clientelari e la politica di centralità hanno compromesso la stabilità e la ricchezza di una città che solo dieci anni fa era completamente diversa. Non inventiamoci "mostri" caro sindaco e ammettiamo le debolezze e le carenze di una politica dimostratasi incapace di far crescere la propria città. Una regressione economica e una involuzione totale continua che ormai relega la nostra città ad una provincia del profondo meridione.

Dura e cruda realtà, senza ripensamenti. Cambiare verso si potrebbe.







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