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martedì 20 gennaio 2015


Con le modifiche normative operate ieri dalla Giunta regionale dell'Umbria al "Ddl" di riordino delle funzioni amministrative regionali, preadottato il 17 novembre scorso , e' iniziato l'iter legislativo che presumibilmente entro febbraio dovrebbe ridisegnare i confini e le competenze delle amministrazioni locali.

La proposta pilota che vede l'Umbria come prima regione in Italia su cui sperimentare l'attuazione della Legge 56, cosi' come previsto nel protocollo d'intesa tra la Regione e il Ministero, ha ricevuto il parere favorevole dell'Osservatorio regionale e l'assessore regionale alle riforme Fabio Paparelli ha subito delineato il calendario dei lavori per ridisegnare funzioni, risorse e personale da riallocare nella Regione, nei Comuni e nella stessa Provincia.

Dopo la conclusione degli incontri e di una intensa road-map l'Osservatorio regionale il 2 febbraio si esprimerà definitivamente sul provvedimento.

Successivamente verrà adottato il Ddl dalla Giunta regionale e poi il testo sarà trasmesso all'Assemblea legislativa per la discussione e l'approvazione.

Le principali modifiche al testo di legge prevedono la riallocazione in Regione, con relative risorse e personale, delle funzioni relative al Governo del territorio, all'ambiente e all'energia, caccia e pesca, ex legge 33 su turismo, formazione professionale e politiche del lavoro.
Nella proposta si prevede anche di riallocare nei Comuni, alcune funzioni relative a cultura, sport, turismo e sociale e nelle Province le funzioni relative a viabilità regionale, accertamento dei giacimenti di cava, trasporti e gestione delle risorse idriche ad eccezione di quelle per le quali è stato già previsto il riordino in Regione.

L'assessore Paparelli si ritiene soddisfatto e se il Governo rispetterà gli impegni assunti nell'Osservatorio nazionale delle Riforme e gli Enti dimostreranno un unione di intenti, sara' possibile nei tempi previsti dalla Legge di Stabilità dare una risposta concreta alle aspettative del personale delle Province e di ridisegnare un assetto regionale più efficiente e dalla parte del cittadino.





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