Pochi giorni dopo la firma del protocollo "Patto per Terni sicura" lo studio del Censis ha assegnato alla provincia di Terni il poco invidiabile quarto posto su scala nazionale per quanto riguarda l'incremento dei furti nelle case dal 2004 al 2013 con un tasso di crescita percentuale pari al 243,7% ed inferiore solamente alla provincie di Cesena-Forli, Mantova e Udine.
Sabato il sindaco di Amelia, in merito all'impennata dei furti nelle abitazioni registrato sul territorio amerino, aveva chiesto al Prefetto che il prossimo Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza si occupasse tra i punti all'ordine del giorno di questo problema e in modo pacato ha anche aggiunto "l'impressione è che il nostro ordinamento non spaventi particolarmente chi vuole commettere reati."
L'on Bocci ha sempre dichiarato che Terni è immune da infiltrazioni criminali, allora perchè si è impegnato pubblicamente dichiarando che la Prefettura di Terni non scomparirà ad organo di secondo grado secondo la riforma degli enti locali? E' solo per il Patto o Terni senza creare allarmismi sociali, è una città a rischio?
Per il Sottosegretario era noto che negli ultimi anni l'Umbria aveva fatto registrare un incremento di furti in appartamento, ma dal 2014 c'era stata un'inversione di tendenza.
"La tendenza specifica l'On. è nell'arco di un decennio e si nota che l'incremento dei furti nelle case in valore assoluto è inferiore a molte altre città italiane."
Per fortuna.. se in un decennio eravamo nella stessa condizione delle periferie più degradate delle città metropolitane o delle città del profondo sud bisognava fuggire da Terni di corsa!
"Secondo Bocci l'incremento dei furti ha coinvolto città ritenute sicure con una buona qualità della vita mentre quelle a rischio criminalità sono rimaste stazionarie."
Ovviamente vengono contaminate e aggredite economicamente le città più appetibili e neutrali, più facilmente permeabili perchè indifese e mai a contatto con le infiltrazioni criminali.
"La crisi violenta, il pendolarismo criminale diffuso proveniente da Roma e dal suo hinterland hanno inciso sulla situazione di Terni." Quanto tempo è che lo diciamo?
Non giriamoci troppo intorno la situazione è sfuggita di mano da troppo tempo, complice la politica disattenta e gli interessi dei vari ministeri, enti e dipartimenti.
I problemi dell'Umbria sono nati dal post-terremoto del 1996 con le prime infiltrazioni criminali nella ricostruzione, a seguire l'insediamento "sconcertante" di reclusi di alta e grande sicurezza prima a Spoleto e negli ultimi dieci anni a Terni che hanno contaminato insieme ai propri familiari tutto il territorio fino ad una immigrazione scriteriata e non sempre filtrata che ha accentuato il disagio sociale.
La crisi economica e la mancanza di occupazione hanno creato focolai di gente che vive quotidianamente di espedienti creando una viva percezione d'insicurezza da parte di tutti.
Da Genova e forse a breve anche da noi sono allo studio le nuove figure dei portinai di quartiere o delle badanti di condominio per le necessità quotidiane, una sfida sociale per il nuovo futuro.
I centri cittadini svuotati dalle attività familiari si sono riempiti di esercizi commerciali che aprono/chiudono ed a basso impatto economico e occupazionale, mentre i residenti ormai per lo più anziani convivono con la paura e hanno bisogno di tutela e sicurezza. Le periferie sono sempre più nel degrado, i continui avvenimenti lo dimostrano.
Siamo messi proprio male altro che interpretazioni.
0 commenti inseriti:
Posta un commento
Commenta la polemica....