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sabato 7 novembre 2015



Alla questura di Terni è possibile farsi un "selfie" con il boss di Forcella Pasquale Sibillo, un familiare mercoledi' sera dopo l'arresto del camorrista è stato lasciato entrare tranquillamente nell'edificio.

Ci chiediamo chi sia stato a permettere tutto ciò?

Nessun familiare o chiunque altro può essere autorizzato, se non l'avvocato, a colloquiare con un soggetto posto in stato di arresto.

Saranno stati gli agenti dello Sco di Napoli o il personale in servizio presso la squadra mobile di Terni?

Inammissibile che una forza dell'ordine si presti a gesti del genere, fotografare il boss con un familiare diretto è assolutamente da sanzionare.

Qualche "testa" cadrà?

Il questore e il capo della mobile dovrebbero fare un passo indietro?

I ringraziamenti delle istituzioni per l'arresto del boss dovrebbero far riflettere i cittadini, ormai disattenti e omertosi considerando che Terni è una città tranquilla.

Terni è tranquilla perchè è "controllata" dalla criminalità organizzata, le attività imprenditoriali sono quasi tutte gestite da soggetti della Campania e del profondo sud e gli appalti per molte gare sono al ribasso.

Qualcuno deve intervenire, gli appelli dei sindacati, i dati di Libera, le denunce del M5S e della Lega Nord non debbono essere sottovalutate.
Le infiltrazioni criminali sono pericolose e influenzano economicamente il nostro territorio.

Il ministro Alfano deve inviare immediatamente un Prefetto a Terni e avvicendare degli uomini dove sia necessario e indispensabile.

La foto del "misfatto" è già sul tavolo del Ministro degli Interni.

I commenti su facebook a favore del boss napoletano sono certamente da censurare, chi sbaglia nella vita non va supportato nelle proprie attività. Indecoroso e i post sono da eliminare.




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