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giovedì 4 maggio 2023

Romina Dionisi è candidata con "Fiorini per Terni" alle prossime elezioni amministrative di maggio, ha 47 anni  e lavora in Eurospin.

-In breve proposte per il rilancio del settore terziario nella città di Terni? 

Non ci sono ricette miracolose da attuare con la bacchetta magica. Deve essere soprattutto chiara la visione di città con la consapevolezza corale di tutti gli attori in gioco, cittadini compresi. Se la vocazione di Terni non può essere solo industriale, la stessa idea di terziario è molto cambiata negli ultimi anni. Il commercio di vicinato e l’artigianato di qualità vanno ripescati dal buco nero dove sono finiti e aggiornati ai tempi di oggi. Lo sguardo deve essere indirizzato a tre comparti finora impensabili per Terni: l’industria del turismo, l’impresa creativa e culturale, l’economia digitale. In questa sfida saranno fondamentali le giovani generazioni, un'amministrazione più agile e infrastrutture materiali e immateriali.


-Mobilità alternativa, piste ciclabili e varchi elettronici. Come bisognerebbe intervenire per diminuire l'utilizzo delle auto?

Anche qui il processo è di lunga gettata, le abitudini dei ternani sono inveterate. Non siamo in Olanda, quindi è un inutile spreco riempire la città di improbabili piste ciclabili che non modificano nulla. L’uso delle bicicletta in una città di pianura va certamente incentivato, anche in relazione a percorsi turistico-culturali urbani, con intelligenza e trovando un equilibrio con il traffico veicolare che andrebbe ridotto. Velostazioni e Valentine mi lasciano molti dubbi. Non abbiamo neanche bisogno di scale mobili perché non abbiamo una acropoli. Il tema centrale è come ridurre il gran numero di autovetture che attanaglia la città. Si dovrebbe una volta per tutte mettere mano alla rivisitazione della Ztl e alla definizione di una area pedonale che sia realmente tale. Ridurre drasticamente al necessario i permessi veicolari di entrata. Negli ultimi anni sul trasporto pubblico locale della nostra città si è battuta la scure di una politica regionale Perugia-centrica. Numerose sono state le corse soppresse, come ad esempio quella prima prevista dopo le ore 22.00 per la Valnerina ed ulteriori ne saranno eliminate per effetto del passaggio di competenze all’Agenzia Unica per il Trasporto. Il personale sanitario del nostro nosocomio, specie OSS e infermieri sia all’uscita dal turno di notte alle ore 7.00, sia da quello di giornata alle ore 21.00, non hanno mezzi pubblici da utilizzare. Alcune zone della nostra città come: Borgo Rivo, Vocabolo Toano, non sono ben collegate, allo stesso modo non ci sono collegamenti adeguati, specie nei giorni festivi, né per la Cascata delle Marmore né per Piediluco. Pertanto, occorre: riorganizzare ed efficientare le corse esistenti rimodulando le loro percorrenze, creare punti di raccordo serviti dal BUSTER ovvero il servizio a chiamata per: centro, ospedale, acciaierie, creare punti di raccordo servizi dal BUSTER specie in orario festivo e serale con cui i giovani possano andare nei luoghi del divertimento conciliando così la loro e altrui sicurezza stradale con il loro svago.


-Come rivitalizzare il centro cittadino?

Occorreranno misure di agevolazione fiscale e tariffaria per l’impresa e le attività commerciali. Un occhio di riguardo al cittadino residente che attui comportamenti virtuosi nell’usare la propria automobile e nel conferire i rifiuti. I ternani tutti devono contribuire, tenendo la città pulita. Le aree verdi devono sempre essere pulite, i parchi cittadini dei gioielli in cui tenere concerti, la città deve avere aiuole e fiori curati, la Terni vecchia potrebbe essere sede di piccole botteghe artigiane e di artisti. Le idee non mancano, ma bisogna remare tutti dalla stessa parte e indirizzare al meglio le esigue risorse.

-Una ricetta per lo sviluppo di Terni?

Quello di cui ho detto finora, ovviamente in pillole, è lo sviluppo di una nuova Terni che deve saper coniugare in maniera inventiva e concreta la sua antica storia con la sua attitudine ad interpretare la modernità. Città digitale, città della cultura e del turismo d’arti e di natura, città dell’alta formazione tecnica ma anche umanistica in senso lato, città dell’ambiente sostenibile e di un distretto di verticalizzazione dell’acciaio. Le ricette ci sono, semmai bisogna costruire cucine adeguate e avere chef di razza. In dieci anni questa rivoluzione gentile ternana si può fare.


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