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lunedì 29 luglio 2024

Sedata la protesta al carcere di Terni dopo che i detenuti avevano chiesto ed ottenuto un colloquio con il garante dell’Umbria professor Giuseppe Caforio. Questa mattina il Garante accompagnato dal comandante della polizia penitenziaria e dall’ispettore del carcere ha avuto reiterati colloqui con i detenuti dei vari bracci che avevano ieri organizzato una protesta rifiutando il rientro in cella per evidenziare la grave situazione di sovraffollamento nonché il perdurare della carenza dell’assistenza sanitaria a fronte di patologie importanti e serie. «La situazione di Terni è particolarmente grave per la forte carenza di personale della polizia penitenziaria e per l'abnorme numero di detenuti arrivato oggi a 570, la maggior parte parte dei quali nemmeno a dirlo trasferiti dalla Toscana di cui almeno 150 con problemi psichici. Nella notte è stato necessario un intervento delle forze speciali per contenere la protesta alimentata da alcuni facinorosi, in particolare sette detenuti che sono stati posti in isolamento e dovrebbero essere trasferiti altrove. Quantunque gli sforzi della direzione del carcere e della polizia penitenziaria abbiano raggiunto livelli sovrumani, c’è chi fa 20 ore di servizio continuativi e molti dei poliziotti incontrati dal Garante questa mattina hanno lavorato fino alle due della notte scorsa presentandosi oggi alle otto al lavoro non è in questo modo che si può continuare a gestire le carcere in Italia. Occorrono interventi strutturali immediati per una decongestione delle carceri soprattutto queste umbre ed interventi nell’area sanitaria di implementazione di medici e infermieri Per ristabilire un livello di civiltà accettabile dove il diritto alla salute è incomprimibile e non vi sono giustificazioni che possano in qualche modo legittimare l’attuale incredibile situazione. L’auspicio è che in questa settimana il Parlamento possa finalmente dare corso ad un provvedimento che realmente è concretamente sblocchi almeno in parte le situazioni più gravi che si riscontrano nel carcere consentendo in questo modo il ristabilimento di quel equilibrio precario e delicato su cui si basa la convivenza carceraria. Il garante ha ascoltato nella giornata odierna decine di detenuti i quali hanno individualmente rappresentato il proprio disagio sia in relazione alle condizioni di sovraffollamento delle singole celle sia per le situazioni sanitarie e individuali con le diverse patologie per i quali da mesi non ricevono assistenza». Al momento la protesta è rientrata anche grazie agli impegni assunti dal garante e dal comando della polizia penitenziaria ma permane un equilibrio precario dovuto alle oggettive situazioni che si sono riscontrate all’interno del carcere e pertanto l’auspicio che da parte della parlamento prima e della dipartimento carcerario possano giungere notizie che riportino una situazione di vivibilità all’interno del carcere di Terni ma anche delle altre carceri umbre.





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