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martedì 30 ottobre 2012

CREDERCI MA NON ILLUDERE!


Il giovane Sindaco di Rieti Simone Petrangeli non ci sta e dal palcoscenico del teatro Vespasiano, come ultima resistenza sabina lascia basiti chiunque segua con un minimo di interesse, la ingloriosa fine che sta facendo la Provincia di Rieti.

Un pomeriggio anonimo, quello del 29 ottobre dove la classe politica locale non ha trovato di meglio che approvare un documento nel quale gli amministratori locali si sentono impegnati a contrastare con ogni mezzo e in ogni sede il progetto di riordino delle province italiane per ottenere, una deroga per la salvaguardia della provincia reatina!! Garantire l'unità del territorio attuale anche prendendo in considerazione diversi assetti territoriali..... insomma resistere!! Da Rieti si commenta che da un sindaco eletto dopo 18 anni di buio, ci si aspettasse di più!. Una battaglia persa in partenza.... . Rigettare un progetto di riordino varato dal Parlamento italiano con una norma in deroga equivale rinunciare all'applicazione di tutta la legge approvata in Parlamento. Deroghe, ma quante altre province come quella di Terni hanno più motivi di Rieti? Se i politici reatini hanno rinunciato all'esistenza dell' istituto provinciale perché la Sabina fa comodo all'area metropolitana romana per lo sviluppo dei servizi di periferia, anche a Terni il riordino delle Province doveva esser fatto tantissimi ani fa!! Contrastare con ogni mezzo e stringersi intorno al teatro Vespasiano come simbolo dell'unità di tutto il territorio è demagogico! Sarà che anche noi stiamo vivendo un'ipotesi concreta di diventare provincia di Perugia..... dove anche i nostri amministratori hanno le loro responsabilità! Solidarietà? Cosa si potrebbe fare realmente? Garantire l'unità del territorio ha senso solo se è collegato alla possibilità di entrare in un contesto amministrativo omogeneo che consenta alla Sabina di uscire dal Lazio ed entrare in un contesto regionale dove sia per estensione del territorio che per popolazione andrebbe a contare veramente.Terni? Con il Lazio Rieti non conta niente, come non contano niente Viterbo, Latina e Frosinone. Fin dal 1990, epoca della legge 142 sul riordino degli enti locali e ora l'occasione dell'area metropolitana si presentava come ghiotta!!! Il Lazio da solo senza Roma e invece ora con Viterbo e non con Terni!. In Sabina sono convinti che essere aggregata al territorio dell'Umbria era conveniente per molte ragioni. Dai rappresentanti in consiglio regionale prima di tutto e il nostro sviluppo è visto come un esempio. Esagerati!! Rieti con Terni o una regione Umbro-marchigiana, ma dal prossimo anno le province saranno tutte commissariate... e allora tanti temi e tante parole sprecate? Forse si, l'unica vera necessità è che dovranno rimanere i servizi efficienti per i cittadini. Per un possibile capoluogo senza sprechi di collegi provinciali e di dirigenti super remunerati attendiamo!. Non c'è più da rallegrarsi i tempi sono scaduti e si salvi chi può.... i conti che stiamo pagando e pagheremo forse saranno più salati di qualsiasi previsione. Nell'ultima legge di riforma costituzionale che consente attraverso referendum il passaggio da una provincia e da una regione all'altra, tutto è possibile? L'inattività politica consentirà il ribaltone? Il referendum reatino potrebbe contrapporsi con il referendum di Terni... . E il varo di macro regioni come quella composta da Marche, Umbria e Sabina, territori con interessi economici simili? Fantasie?.

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