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domenica 28 ottobre 2012


Con la Provincia destinata a scomparire, un futuro incerto delle Acciaierie con i Coreani alla finestra, la cassa integrazione e le liste di mobilità che divampano, l'avamposto è solamente il dormitorio? Sembra una battuta ma se avessimo sfruttato la nostra vicinanza con Roma attraverso i collegamenti tramite rotaia, la città satellite con Roma poteva portare solo benefici economici!!! E invece il centro ormai dimenticato e abbandonato lascia spazio al vero dormitorio, quello che la Caritas vorrebbe realizzare in via Vollusiano, una traversa di via Curio Dentato, in un ex centro fisioterapico che si trova proprio in quella strada. Una zona fortemente insediata da indiani ormai integrati, dove si trova un luogo di culto "piccola moschea" e la chiesa dei mormoni statunitensi. Per questo motivo i residenti giudicano pericoloso il concentrarsi di più strutture e con una petizione di 400 firma dicono "no al Dormitorio". Il messaggio della Caritas che l'assenza di un dormitorio pubblico rappresenta un deficit da colmare e si procederà comunque anche senza l'aiuto o l'appoggio degli enti locali, va contro la democraticità di qualsiasi decisione!!! Il direttore Daminato ricorda i progetti sfumati, ma sul Messaggero non spiega i perchè non venne concessa la realizzazione!! Anni fa nei pressi del quartiere S. Martino dove risiedono gli uffici della Diocesi e si trova la mensa della Caritas si "voleva" chiudere la scuola Valle Verde, trasferire gli alunni alla scuola Aldo Moro e creare un dormitorio. Con il placet non all'unanimità dell'allora circoscrizione Interamna e gli indirizzi di solidarietà del nostro arcivescovo si provò in tutti i modi a sconvolgere un quartiere già altamente scosso dalla criminalità giornaliera!! Infastiditi e inorriditi dall'ipotesi sconvolgente che gli si voleva donare, un comitato spontaneo scese in piazza e per mesi ostacolò la realizzazione.. che giustamente non avvenne. Successivamente in alcuni locali della Chiesa per mesi hanno abitato rifugiati politici come accoglienza in un protocollo nazionale della Regione Umbria dopo i fatti di Pantelleria, un'ospitalità a termine giustificabile senza controindicazioni. E quello che ora arriverà sul tavolo della 2° commissione consiliare presieduta da Piccinini potrebbe essere una vera bomba ad orologeria!!! L'assessorato di Bucari già si trova a dirimere quell'immensa "patata bollente" del centro psichiatrico a Piediluco, ora la seconda non cadrà di certo inosservata!! Tutte le abitazioni popolari, fatiscenti e a canoni fissi da 30anni, perchè non si permette il riscatto a chi ha sempre pagato? E magari i fondi pubblici ricavati dagli incassi vengano destinati per aiutare il prossimo bisognoso non con altri "artifizi"!!! Creare per forza come succede anche per la seconda struttura a Piediluco centri in coabitazione o comunque concentrare negli stessi luoghi similari o diversi siti, per quale motivo? La futura struttura di Piediluco con la cooperativa sociale  della sig.ra Graziella Avetti non è accettata dalla popolazione solamente per il motivo che non si vede quale sia l'opportunità!! Sembra che attraverso colloqui intercorsi l'ipotesi potrebbe scemare individuando un altro sito in Valnerina ma al momento nessuno ci crede!!! Dispiace il modo e i tempi con cui si è voluto imporre la realizzazione grazie a persone "influenti" nel gruppo!. L'abbiamo già ripetuto non parliamo di intolleranza ma di rispetto che anche i privati tra loro debbono tenere considerando la volontà degli abitanti. Il dio denaro non può sempre avere la meglio...... dei sei o degli otto mila € al mese che qualcuno prenderà, al paese non interessa!! Turismo e vivibilità... e il Comune è stato anch'esso artefice "volontario" allontanando l'ipotesi di sviluppo. Aggiungiamo che degli ospiti della struttura ancora non c'è chiarezza... e  in Umbria  i posti letto per pazienti psichiatrici sono in sovrabbondanza rispetto alla domanda!!
Nella provincia di Terni sono assenti strutture che possano ospitare i ricoverati negli OPG (ospedali psichiatrici giudiziari) mentre a Perugia sono presenti come anche a Città di Castello e Spoleto. Ricordiamo che ospitare giovani, meno giovani ed adolescenti è molto differente, in quanto la normativa dovrebbe proibire la coesistenza di adolescenti con adulti. Basta scelte non condivise, è l'ennesima decisione con provocazone, presa per interessi personali. No al dormitorio e no al centro psichiatrico!!!

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