Dal Sole 24Ore del 12/02/2014
La Corte di Cassazione ha emesso la sentenza 6108 depositata in data 10/02/2014 che sancisce che l’esposizione all’aperto della frutta e della verdura, come viene ordinariamente fatto nelle cassette all’esterno degli esercizi, è contraria alla L. 283 del 30/04/1962. Tale legge prevede che la messa in commercio di prodotti alimentari alterati (in cattivo stato di conservazione; con cariche microbiche superiori ai limiti, insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione) è un reato punibile con l’ammenda. La Corte in sostanza con la recentissima sentenza ha equiparato l’esposizione all’aperto degli alimenti alla alterazione degli stessi. L'esposizione agli agenti inquinanti è tra le condotte vietate a prescindere dalla condizione della merce, in quanto debbono essere osservate le norme igieniche nel trattare i cibi destinati alla tavola del consumatore.
Si ricorda che le sentenze della Suprema Corte di Cassazione, vengono applicate pacificamente in ogni giudizio, quindi dal 10/02/2014 la corretta interpretazione della Legge 283 del 1962 è quella indicata.
E ora l'assessore Bencivenga come intenderà muoversi a Terni? E i fruttivendoli low-cost?
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