"SCELTE DIRIGENZIALI E GESTIONALI VOLUTE"
di Enrico Melasecche
Piove sul bagnato! L'ISRIM, l'Istituto Superiore Ricerca Materiali Speciali per le Tecnologie Avanzate, prestigiosissimo centro di ricerca e laboratorio di altissimo livello istituito a Terni circa vent'anni fa, è al centro dell'attenzione per presunte irregolarità nella gestione dei fondi statali di finanziamento dei progetti. Ci auguriamo che le indagini in corso si concludano con un nulla di fatto, di certo la preoccupazione aumenta, sia per tutti i dipendenti e le loro famiglie che per la città che sta assistendo da mesi ad una agonia che fa seguito a scelte sbagliate della politica e della dirigenza voluta da Regione e Comune, Enti proprietari della maggioranza delle quote. I circa trenta dipendenti, quasi tutti laureati e qualificati da una lunga esperienza nel campo, sono senza stipendio da mesi e la loro sorte sembra legata alla procedura di liquidazione voluta dal Sindaco Di Girolamo (Assessore Piermatti) e dalla Presidente della Regione Marini (Assessore Riommi) quando erano stati presi impegni a livello regionale avallati dai politici locali.
Abbiamo rilevato che ben diverso trattamento hanno avuto i dipendenti del BIC, di Umbria Innovazione e dell'ex Consorzio Aree industriali, tutti Enti pubblici a vario titolo sempre partecipati da Regione e Comune e portati anch'essi alla soppressione o alla consunzione. Ricordiamo per l'ISRIM gli investimenti plurimiliardari in lire fatti a suo tempo per i laboratori e la struttura, i molti bandi vinti, i finanziamenti acquisiti, i brevetti registrati. Nonostante le assicurazioni di Riommi e del Sindaco, la situazione già molto difficile, oggi si complica ulteriormente. Chiediamo a tutti coloro che sono ai vertici dei due Enti piena assunzione di responsabilitàanche in merito alle indagini in corso che non possono costituire ulteriore preoccupazione per la città e per i dipendenti che hanno subito in questi anni una dirigenza imposta dall'alto e scelte volute dalla politica. Terni, dopo la perdita di tutti gli strumenti creati per supportare la ricerca, lo sviluppo, la nascita di start-up, non può accettare che si dissolva anche l'ISRIM nelle ulteriori incertezze che la cronaca riferisce. Di Girolamo non può lavarsene le mani, ha piena e diretta responsabilità di quanto sta accadendo, dia assicurazioni chiare e serie, non promesse elettorali di cui nessuno sente il bisogno.
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