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venerdì 23 gennaio 2015

L'accettazione della verità non è una rivoluzione, è il minimo indispensabile, la partecipazione non è una concessione ma un diritto sancito dalla convenzione di Aarhus


Il Consiglio di mercoledi sull'Ambiente ha lasciato amarezza e strascichi difficili da non ricordare. Una brutta pagina che ha visto forse come unico "esente da responsabilità" l'assessore all'Ambiente pervaso da buoni propositi ma con un carico di promesse lunghe anni da parte del suo partito sempre disattese.

Il M5S  con Thomas De Luca affonda il coltello nella piaga considerando l'atto del Pd in pieno stile renziano cambiando tutto e lasciando tutto come prima.
Un impegno verso la Giunta inconsistente, rifiutando l'emendamento M5S gli inceneritori continueranno ad esistere e il potere agirà inevitabilmente nella direzione opposta.

I Protocolli d'intesa, gli investimenti per Ast sono stati presi senza comprendere le necessità sulla salute e l'ambiente dei propri cittadini. Intanto il Presidente dell'Asm ha dichiarato un nulla di fatto sulla filiera del riciclo della frazione indifferenziata e la raccolta differenziata è ferma a un misero 41%.
Sulle esultanze della maggioranza per aver raggiunto il traguardo prefissato è meglio tacere, ancora non si è nemmeno raggiunto il punto di partenza.
Bocciare gli atti all'insegna dell'auto conservazione è anti democratico.

Il censimento dettagliato dei siti in cui vi sia la presenza di manufatti in "cemento-amianto" avrebbero permesso di incidere sulla vita di ogni cittadino, escludere la città dalla discussione  è come aprire una "breccia insanabile" nel palazzo. Un muro di negazionismo nell'aula buttato giù a spallate con forza e sarà solo l'inizio.

Sulla stessa linea anche Marco Cecconi di FdI che invita l'Amministrazione a passare dalle parole ai fatti.
Come primo punto bisogna definitivamente chiarire con un quadro chiaro tutte le concause delle criticità ambientali affidando l'incarico a tecnici di livello e "senza sospetto".

La nuova commissione speciale, che vorrebbe istituire l'assessore all'Ambiente non faccia la fine della stessa creata in Regione per Terni e ferma già da più di un anno. Inutile.

Nel frattempo bloccare tutti gli ulteriori fattori potenzialmente inquinanti a cominciare dalle nuove autorizzazioni per i due inceneritori.

La nostra emergenza dovrà essere trasformata in una risorsa e un'opportunità.

La nuova industria del risanamento dovrebbe iniziare dall'implementazione del teleriscaldamento, dalla riconversione dell'impiantistica di scuole, uffici, impianti sportivi e recuperare i materiali utili per le attività manifatturiere dal risanamento delle discariche.

Basta con le convenienze del momento, la questione degli inceneritori va affrontata senza "schizofrenie", l'impatto ambientale va valutato a 360° e gli accorgimenti vanno presi da tutti compresa l'Ast.








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