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venerdì 9 settembre 2016


di Enrico Melasecche


La tortuosa e complessa vicenda relativa al Teatro Verdi si aggiunge di ulteriori capitoli che non favoriscono di certo chiarezza e concretezza. 

a)- Il dirigente del settore LLPP, con propria determina N 2709 del 28 agosto scorso, accetta le dimissioni dell'Arch. Monica Finotto dei LLPP ed assegna l'incarico all'Arch. Mauro Cinti, Urbanistica, che non si è mai occupato di questo progetto. 

Non si comprendono le ragioni del cambiamento nell'andare a gestire l'appalto per la demolizione e la ricostruzione della torre scenica. 
Sembra peraltro che la proprietà della nuova impresa sia la stessa di quella che vinse l'appalto fantasmagorico al cimitero finito in tribunale dopo problemi ultra decennali. 
Anche in quel caso l'Arch. Finotto si dimise da RUP. 
Alla richiesta di chiarimenti sul fatto l'Assessore Andreani non ha fatto il minimo di chiarezza.

Il funzionario Arch. Cinti ha peraltro in carico come RUP ancora progetti importanti fortemente datati ed ereditati dal RUP Arch. Aldo Tarquini, ad oggi non portati a compimento dopo tempo immemorabile fra cui quelli relativi al Teleriscaldamento (2002 - 14 anni di attesa) e alla Casa delle Musiche (nell'ambito del PUC di Borgo Bovio - primi anni 2000). 

Poiché un dipendente non può decidere ad libitum di rinunciare ad un incarico, soprattutto se della massima importanza, e poiché si tratta della seconda volta chiedo con apposita interrogazione al sindaco che dia spiegazioni.

b)- la I Commissione ha votato a maggioranza la richiesta all'Assessore Andreani di ritirare la delibera relativa ad una sorta di piano di recupero del Verdi che prevede la costruzione futura di ben quattro piani allargando notevolmente il fronte del teatro su Largo S.Agape in assenza totale, dopo troppi anni, di un progetto architettonico complessivo in cui il professionista vincitore potrebbe facilmente ritenere i vincoli di questa proposta inutili o riduttivi. 

Tenuto conto che siamo ormai arrivati a metà consiliatura ed ancora non si conosce se è stato fatto qualcosa sul fronte del progetto architettonico complessivo senza il quale è inimmaginabile chiedere a chiunque finanziamenti, la commissione ha anche sollecitato l'Assessore. 

Questi ha informato i consiglieri sul fatto che non ci sono passi avanti neanche con la nuova presidenza della Fondazione CARIT. 


In conclusione, dopo un anno di riflessioni, dovrebbe partire l'appalto per la torre scenica ma tutto il resto, progetto e finanziamenti, rimane nel campo delle ipotesi. 

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