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giovedì 9 febbraio 2017

di Rossana Fiocchi- Segreteria Regionale Fials Umbria

Questo pomeriggio si è svolta in Comune la commissione relativa ad un'analisi sulle gravi criticità del sistema sanità della conca ternana.

I disagi dei dipendenti dell’Azienda Ospedaliera di Terni relativi a carichi di lavoro, anche derivati da flussi di pazienti ormai ricoverati su letti di appoggio che complicano notevolmente l’assistenza, denunciano, inequivocabilmente, la inadeguatezza dell’intero sistema della sanità ternana a dare adeguate risposte alla popolazione e fa emergere la necessità di rivedere la organizzazione dei servizi sanitari in un mutato contesto istituzionale ed organizzativo degli stessi per trovare le adeguate soluzioni

Risulta ormai chiaro, che su tutto il territorio di riferimento, l’unica Azienda organizzata capace di fornire risposte adeguate è l’Azienda Ospedaliera di Terni che si configura così come un fortino assediato dentro e fuori le mura nel tentativo di soddisfare i bisogni di salute della popolazione; un fenomeno questo che contrasta con l’organizzazione sanitaria di tutto il restante territorio regionale e che chiama in causa pesanti responsabilità regionali specialmente per la inosservanza contestuale delle disposizioni applicative della legge Regionale del riordino istituzionale delle relative Aziende Sanitarie ed Ospedaliere. 

Situazioni, da noi sempre sollevate in ambito politico e istituzionale, e che ci hanno perfino visti da soli, nostro malgrado, a ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale, per la invalidazione di atti organizzativi su cui si è oltretutto in attesa di pronunciamento. 

Va ricordato che, per effetto della citata legge, nel 2013, nel nostro territorio, si sono accorpate in una sola Azienda la ASL 3 con la ASL 4 e che era stata decretata la istituzione dell’Azienda Ospedaliera Integrata con il passaggio dal regime legislativo dalla 502 alla 517, prevedendo così la fine della convenzione con l’Università con la istituzione del protocollo di intesa. Dunque un’Università finalmente, radicata anche a Terni, da cui trarne tutti i relativi benefici grazie all’attività di ricerca e didattica. Contestualmente erano previsti investimenti per il riammodernamento dell’Azienda Ospedaliera; quelli per il completamento ed ammodernamento degli Ospedali di Narni e Amelia con la costruzione dell’Ospedale Unico 2 Comprensoriale, nonché la costruzione della Città della Salute, per incrementare e facilitare l’accesso a tutti i servizi territoriali. 

Questi gli obiettivi affidati come vincolo di mandato ai due Direttori Generali. A oggi gli stessi risultano largamente disapplicati per la ex Asl territoriale e che hanno fortemente penalizzato il territorio ternano in una assordante silenzio istituzionale e sindacale per effetto del quale oggi la situazione dall’area ternana risulta emergenziale per tutta la popolazione di riferimento. 

L’assurdo è che il dibattito di merito, invece che essere incalzante per la definizione degli investimenti, è stato deviato sulla possibilità di una nuova modifica della legge di riordino quanto mai paradossale che prevedesse la costituzione della nuova Azienda Ospedaliera nell’ottica di una sola Azienda tra Terni e Perugia e la costituzione di una nuova Asl unica in tutto il territorio regionale. 

I risultati ottenuti: 
1. L’Azienda Ospedaliera di Terni ha ottenuto i finanziamenti promessi per il suo ammodernamento strutturale e tecnologico grazie alla presa di posizione inequivocabile del Comune di Terni 
2. Su tutta la Regione si sono costruiti ed ammodernati i piccoli Ospedali di Comunità; tutti tranne Narni e Amelia che per chiare responsabilità di direzione politica regionale nonché deficienze di Direzione Generale Aziendale, ad oggi, aldilà delle ricorrenti celebrazioni ed enunciazioni, non è ancora chiaro se il nuovo Ospedale Comprensoriale vedrà la luce, quali saranno i tempi di realizzazione e con quale missione. 
3. La trasformazione da 502 a 517 dell’Azienda Ospedaliera di Terni in un rapporto più integrato con quella di Perugia, attraverso un unico comitato di indirizzo e la costituzione di Dipartimenti funzionali integrati, è rimasta ancora una chimera con grave e quotidiana sottrazione di risorse umane, professionali ed economiche dell’Azienda di Terni da parte di Perugia. 
4. La Città della Salute rappresenta l’ennesima sconfitta della comunità ternana, in quanto la precedente Direzione Aziendale ha vanificato la costruzione della stessa per la quale c’era certezza di progetto e finanziamento disponibile facendo addirittura decadere il progetto attuativo rendendone oggi più difficile la realizzazione per il modificarsi, in termini restrittivi, del quadro di riferimento legislativo in materia. 
5. La integrazione tra le due Asl di riferimento (EX Asl 3 e Asl 4) si è trasformata esclusivamente in una sommatoria di attività e doppione di servizi che ha sottratto risorse e specialità consolidate alla Conca Ternana non realizzando volutamente alcuna integrazione tra la stessa Asl 2 e l’Azienda Ospedaliera di Terni al solo scopo di non volere ricollocare l’Ospedale di Foligno all’interno dei confini della sua missione istituzionale di Ospedale di Comunità. 
6. Non si è ancora costituita la Casa della Salute quale utile riferimento di organizzazione sanitaria H 24 di supporto al cittadino. 

In particolare: 
a) Grave si presenta la situazione strutturale dei due Ospedali di Narni e Amelia ormai scarsamente manutenuti anche per il presunto avvio dei lavori di costruzione del nuovo ospedale. Alle cause strutturali si aggiunge la forte diminuzione di personale di tutti i ruoli e profili nonché l’esodo di validi professionisti non reintegrati con la relativa cancellazione della strutturazione dell’incarico, nonché dei mancati investimenti in innovazione e tecnologia. Per effetto della passata gestione direzionale, dal 2014 ad oggi, per i circa 90 posti letto complessivi e dei circa 140 dipendenti del Comparto sono stati soppressi a vario titolo circa 40 posti in organico dei vari profili pari a circa il 30% del personale in servizio comprensivo di 9 coordinatori. Detto personale risulta però presente nella dotazione organica generale dell’Azienda e quindi presumibilmente spalmati su altri ambiti territoriali. Le U.O. Complesse (primari)sono state attualmente azzerate e momentaneamente sostituite con incarichi provvisori di facente funzione. Nemmeno la Direzione Medica di Presidio è configurata come U.O. al pari di quelle di Foligno, Spoleto, Cascia e Norcia. Il tentativo della convenzione con la Chirurgia intelligentemente attuato dai due nuovi Direttori sta dando qualche risultato positivo ma se non adeguatamente sostenuto dai relativi livelli regionali, rischia di essere vanificato da ostacoli di carattere burocratico/amministrativo che ne vanifica gli effetti progressivamente. Di fatto ci troviamo attualmente di fronte a due presidi ospedalieri destrutturati e dunque completamente inadeguati a svolgere ogni attività di drenaggio dei pazienti a bassa e media complessità verso l’Azienda Ospedaliera di Terni. 
b) La mancata applicazione della 517 per l’AOT sta continuando a produrre effetti negativi in quanto:  Le risorse universitarie relative a ricerca e didattica rimangono tutte in capo all’Azienda Ospedaliera di Perugia. 
 La non attuazione dei dipartimenti interaziendali integrati non definisce i campi specifici di intervento nell’ambito delle rispettive 4 missioni ospedaliere tutte a vantaggio dell’Azienda di Perugia che seguita a mantenere privilegiati rapporti con Università e Regione. 

Per ultimo si evidenzia che il Direttore Generale uscente ed attualmente Direttore Sanitario dell’AOT il 29 febbraio anno 2015 alle ore 17,30 cioè esattamente 6.30 ore prima della scadenza del suo mandato, ha deliberato il completamento dell’assetto organizzativo della USL 2 attraverso l’attribuzione di 63 incarichi dirigenziali di Strutture a valenza Dipartimentali; il tutto quindi in palese contrasto con le disposizioni di Giunta Regionale che in riferimento al regime di proroga di ordinaria amministrazione aveva notificato alle Aziende il divieto a procedere ad ogni atto di programmazione/organizzazione. 

Da rilevarsi inoltre che detto atto amministrativo è da configurarsi come “Atto Aziendale” di programmazione mai prima prodotto dall’Azienda e che lo stesso non è mai stato partecipato agli organismi a ciò preposti (consiglio dei sanitari e collegio dei Sindaci) per gli eventuali pareri consultivi e che la durata triennale degli incarichi conferiti viene ad esautorare il potere organizzativo della nuova Direzione Generale insediatasi il 1 marzo dello stesso anno e con verifica biennale. Atto amministrativo quello citato assoggettato a ricorso di legittimità al Tribunale Regionale da parte unicamente della nostra Organizzazione Sindacale e sul quale se ne attende il relativo pronunciamento. Per tutto quanto sopra esposto comprensivo degli allegati depositati, allo scopo di volere risolvere i reali problemi di disagio di dipendenti ed utenti della conca ternana si individuano con chiarezza i termini di una vertenza non strumentale ad ulteriore conservazione di interessi di parte consolidati. 

In rapporto alla specificità dell’AO, per l’attuale situazione di emergenza si richiede: 
1. La rideterminazione straordinaria delle dotazioni organiche di ogni ruolo e profilo al fine di contenere l’emergenza nel rispetto della sicurezza dei lavoratori e degli utenti. 
2. Ridefinizione degli orari di servizio e di lavoro dei dipendenti ed in particolare della Dirigenza Medica in grado di garantire nel rispetto della normativa, una presenza sostanzialmente equilibrata ed uniforme nell’arco dei turni di lavoro giornalieri ed in quelli settimanali comprensivi del sabato e della domenica. 
3. Potenziamento e riqualificazione della Direzione Sanitaria con acquisizione di adeguato personale di supporto qualificato alla più idonea individuazione dei relativi percorsi di cura. 
4. Il carattere di vera e propria emergenza sanitaria territoriale assume ormai un carattere strutturale per la conca ternana da risolversi nell’immediato solo con l’affidamento funzionale degli Ospedali di Narni e Amelia alla programmazione della AOT, in grado così di fronteggiare e pianificare la risposta sanitaria più adeguata. Successivamente la Regione dovrebbe provvedere ad una modificazione della legge di riordino che prevede l’assegnazione dei piccoli ospedali alle Aziende Ospedaliere nel concetto di rete ospedaliera togliendoli alla gestione delle USL. 
5. Integrazione tra USL2 e Azienda Ospedale dei Servizi tecnico/amministrativo con relativa possibile assegnazione funzionale e interaziendale prioritariamente su: -diabetologia –farmacia –geriatria- informatica –concorsi –prevenzione –gare. 
6. Per l’Azienda Ospedaliera si richiede di verificare il rapporto tra lavoratori diretti ed indiretti e di riallinearlo eventualmente al coefficiente regionale al fine del risparmio e riqualificazione della spesa nonché alla appropriatezza dei servizi attraverso anche la reinternalizzazione di alcuni degli stessi. Si richiede inoltre di sospendere ogni accordo sulle badanti in quanto ormai per le deviazioni intervenute lo stesso sembra essere più assimilato ad un servizio speculativo di caporalato organizzato che ad un servizio sociale. 6 
7. Rielaborazione dei Dipartimenti delle Professioni sia per la USL che per l’Azienda Ospedale con attribuzione immediata per le attività di governo del personale della Struttura Complessa dirigenziale quale, reale misura di autonomia dalla Dirigenza Medica. 
8. In relazione alla USL 2 si richiede ulteriormente un riequilibrio immediato degli incarichi del Comparto nonché del salario di posizione e di risultato di tutti i dipendenti, oggi ancora fortemente squilibrato con palesi disparità sui livelli di assistenza per ambiti territoriali. Si torna ad evidenziare che a pressoché parità di organico tra le due ex ASL, nella ex ASL 3 sono strutturati tre incarichi di Dirigenza, 162 Coordinatori e circa 24 PO contro 0 incarichi di Dirigenza, circa 80 Coordinatori ed 11 PO nella ex ASL 4. Analoga rideterminazione deve essere prevista per il fondo di disagio/pericolo/danno che genera una disparità salariale fissa in busta paga di circa 100 € nette tra le due ex ASL cui si sommano ulteriori cifre del salario di produttività. Dette misure immediate di riordino non possono essere affidate ai due attuali Direttori Generali cui va attualmente il nostro apprezzamento per la volontà espressa al cambiamento ma necessariamente supportata dagli uffici dell’Assessorato competente. 
9. Compete infatti all’Assessore e alla Giunta Regionale, all’insegna di uniformi livelli di assistenza dei cittadini e del relativo rispetto dei trattamenti giuridico/economici dei dipendenti, garantire ogni relativo supporto amministrativo dell’Assessorato alle Direzioni Generali anche attraverso un distaccamento operativo degli uffici regionali presso le direzioni Generali teso a garantire lo smaltimento di tutte le pratiche burocratico/amministrative della fase emergenziale nonché l’azzeramento di ogni procedura conflittuale e strumentale di merito. 

Contestualmente, nell’interesse dell’AOT rispetto alle risposte quotidiane ai flussi aggiuntivi di prestazioni indotte dai recenti eventi sismici, dalla mobilità regionale ed interregionale alla quale la stessa è esposta per il suo carattere di attrattività, devono essere riviste tutte le convenzioni stipulate con altre Regioni e principalmente con il Lazio a garanzia dei livelli di assistenza indotti dalla comunità di riferimento, dirottando tali utenze in particolare quella del Lazio anche perché in convenzione di compensazione regionale, verso altri piccoli ospedali territoriali sottoutilizzati e perfettamente ammodernati ed e ad alto tasso di tecnologia come ad esempio l’Ospedale di Pantalla. 


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