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venerdì 10 febbraio 2017


di Federico Pasculli, consigliere comunale M5S 

Terni sta per perdere l’ennesimo treno e a farne le spese non saranno solo i già martoriati piccoli commercianti e artigiani, ma tutta la città.
Stiamo parlando degli oltre 2 milioni di euro del Centro Commerciale Naturale che la Regione Umbria aveva attribuito tramite bando all’ "Associazione Centro Commerciale Naturale di Terni” costituito originariamente da 34 imprese, anche a seguito di non poche polemiche.

Come noto il bando prevedeva che per l’assegnazione dei fondi il consorzio debba essere formato da un minimo di 30 imprese.

A causa di alcuni bislacchi nodi burocratici e di scelte discutibili nelle fasi di progettazione del bando (come già evidenziato dal M5S a suo tempo) le imprese stanno declinando gli inviti ad aderire al progetto e visti ormai i tempi molto ristretti delle proroghe (in scadenza alla fine del mese di febbraio) sembra inevitabile che il progetto naufraghi.

Soldi che sarebbero andati a sostegno diretto degli investimenti di esercenti e artigiani nonché a supportare un progetto condiviso con importanti iniziative che vanno dalla creazione del brand, all’organizzazione di eventi, fidelity card, nuovi servizi per la mobilità con navetta dalla Cascata delle Marmore e un aspetto particolarmente importante che riguarda la sicurezza, per ogni impresa aderente al progetto ci sarebbero state a disposizione videocamera interna ed esterne ai negozi, sensori in vetrina, e un collegamento con la centrale operativa della polizia.


Perdere questo treno sarebbe letale per il centro storico cittadino.

Il colpo di grazia, dopo i duri colpi inferti dalla crisi economica e dalla mancanza di una politica integrata di sviluppo che passa anche per la mancanza di un referente per le politiche di sviluppo su temi quali l’artigianato, il commercio e il marketing territoriale all’interno di Palazzo Spada.


Che cosa ne sarà di questi fondi se il progetto, come sembra, dovesse naufragare?

Va da sé che il M5S si batterà affinché questa opportunità non sfugga alla città, ma in tale evenienza sarebbe da scongiurare del tutto un tentativo di reintromissione delle risorse attraverso una gestione seppur indiretta da parte della politica.

Il progetto non dovrebbe essere snaturato e anzi potrebbe essere l’occasione per integrarlo con ulteriori pianificazioni includendo anche le associazioni e singoli esercenti che finora si erano tirati fuori.
Sul tema non mancheremo di presentare le opportune interrogazioni sia in Comune che in Regione.


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