La Lega Nord Umbria con un comunicato spiega come cambia la legge regionale sulle case popolari.
Case popolari, prima gli umbri: è questo il punto focale intorno al quale è stata disegnata la proposta di modifica di legge regionale della Lega Nord Umbria, approvata all'unanimità dal consiglio regionale e sulla quale si è svolta oggi la conferenza stampa alla quale erano presenti il vicesegretario Lega Nord Umbria, Virginio Caparvi, il capogruppo Lega Umbria, Emanuele Fiorini e il consigliere regionale Valerio Mancini.
“Il nostro atto ha modificato i parametri di accesso ai bandi per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale popolare – ha spiegato Fiorini – un atto dovuto della politica nei confronti dei tanti cittadini umbri che vivono in difficoltà economica e che, spesso, si vedono scavalcati nelle graduatorie da cittadini stranieri.
La modifica della legge aumenta a 5 (in precedenza erano 2) gli anni minimi di residenza sul territorio regionale o di attività stabile lavorativa, come condizione necessaria ed esclusiva per accedere ai bandi: è un provvedimento che consente di dare maggiori possibilità a chi contribuisce allo sviluppo del tessuto socio-economico locale e scoraggia chi, invece, in questa regione è solo di passaggio. Con tale modifica, precisa Fiorini, abbiamo dato una possibilità di accesso ai bandi ai coniugi separati che si sono visti affidare la casa di proprietà all'altro coniuge.
Secondo una recente statistica della Caritas, i nuovi poveri sono proprio loro, vogliamo offrirgli un'occasione di partecipare ai bandi, ovviamente, se in possesso di tutti gli altri requisiti.
Altra modifica importante introdotta dalla Lega Nord Umbria – prosegue Fiorini – è quella che riguarda l'esclusione dalla partecipazione delle graduatorie, sia a chi è titolare di beni mobili e immobili con valore superiore ai 10mila euro, sia a chi, in passato, ha occupato abusivamente un alloggio residenziale sociale pubblico”.
“Nonostante il nostro ruolo di opposizione – ha aggiunto Caparvi – sentiamo la responsabilità di migliorare la quotidianità dei cittadini umbri. Questa legge, se pure migliorabile, è un passo in avanti verso tutte quelle persone che per anni hanno versato contributi in questo paese e che sono sempre stati messi all'ultimo posto nelle graduatorie per accesso ai bandi delle case popolari.
Conclude, Caparvi, la mia esperienza di amministratore mi dice che troppo spesso stranieri con importanti beni patrimoniali e senza un vero legame con il territorio, hanno scalzato i nostri concittadini”.
0 commenti inseriti:
Posta un commento
Commenta la polemica....