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domenica 30 aprile 2023

Angelo Morbidoni è candidato con Potere al Popolo alle prossime elezioni amministrative di maggio, ha 63 anni e svolge la mansione di cuoco.

-In breve proposte per il rilancio del settore terziario nella città di Terni? 

La politica, sia di destra che di sinistra, ha da sempre snobbato il ruolo che ha il terziario per il tessuto connettivo della nostra società. Va tenuto in considerazione che solitamente esso rappresenta l’unico accesso al lavoro ed è il passe-partout per l’esplicitazione dell’intraprendenza giovanile. Spesso non si tiene conto che può assorbire le risorse di un intero nucleo familiare e che se non tutelata non solo può creare difficoltà economiche, ma anche alienazione psicologiche che ricadono come responsabilità su tutti noi. Non bastano più le toppe promosse una tantum dalla politica per estorcere consensi. Noi di Pap proponiamo come prima soluzione la costituzione di una mappa commerciale della città che segnali, ad eventuali nuovo imprenditori, le esigenze commerciali non corrisposte nel territorio o l’esubero di concentrazione di proposte con la stessa vocazione. Andrebbe istituito un assessorato a tempo pieno che serva questo scopo, misure finanziarie a sostegno dello sforzo economico per i primi tre anni di attività ed anche per eventuali fasi critiche che queste potrebbero incontrare. Chiaramente tutto questo dovrebbe essere subordinato e garantito da un riscontro dato dalle denunce dei redditi. Questa risorsa sarebbe pensata esclusivamente per attività a gestione familiare escludendo multinazionali e/o catene di grande distribuzione già beneficiarie di vantaggi. Sarebbe opportuno anche promuovere e facilitare la valenza sociale aggregativa di queste attività, spesso unico luogo deputato alla socializzazione per anziani e persone sole. Andrebbe anche indirizzato l’interesse dell’esercente su una salvifica specializzazione settoriale onde evitate la concorrenza e quindi favorire l’unicità. Nella proposta andrebbe inserito il compito del Comune di favorire tali attività con l’ammodernamento delle infrastrutture e la promozione di avvenimenti culturali e politici nel territorio.


-Mobilità alternativa, piste ciclabili e varchi elettronici. Come bisognerebbe intervenire per diminuire l'utilizzo delle auto?

Per contrastare le politiche nazionali di continuo rilancio delle vendite di auto, ormai considerate insieme alla cementificazione le sole derivate per esprimere la crescita del Pil, andrebbero potenziati gli utilizzi di mezzi di trasporto urbani gratuiti e attrattivi per bambini, anziani e famiglie. Andrebbero integrati anche come servizi per ogni tipo di avvenimento. Per giustificare la necessità di abbandonare il veicolo per vivere la città, non è da trascurare nemmeno iniziative per campagne di sensibilizzazione rivolte ai più giovani, promuovendo anche attraverso le scuole concorsi accattivanti che prevedano interazione con il Comune.


-Come rivitalizzare il centro cittadino?

Il centro cittadino dovrebbe necessariamente essere fornito di arredi urbani moderni, funzionali e gradevoli così come le stesse vetrine dei negozi che, con gradualità, dovrebbero rispondere alla stessa esigenza. Un esempio su tutti: il mercato coperto del centro non può rimanere una cattedrale nel deserto va intimato a chi ne ha ora la gestione, di renderlo fruibile e metterlo in sicurezza avvalendosi magari  di fondi appositi messi a disposizione dal Comune per la riqualificazione dell’esistente.


-Una ricetta per lo sviluppo di Terni?

Lo sviluppo di Terni deve necessariamente partire dal mantenimento di attività industriali basilari. A tale proposito sarebbe opportuno prevedere una legge contro le delocalizzazioni che possa, oltre a dissuadere, essere almeno risarcitoria per il territorio che troppo spesso resta deturpato e contaminato a causa delle pretenziose destinazioni d’uso. Nello stesso tempo andrebbero promosse attività artigianali orientate su produzioni caratterizzanti la nostra cultura contadina. Andrebbe incentivata quindi la trasformazione delle specificità agroalimentari e la rigenerazione dei settori di falegnameria, manifatturiero e meccanico non dimenticando ad esempio che lo stile fratino ha origine nel nostro territorio. Si potrebbero organizzare percorsi enogastronomici stabili e gite culturali per la promozione del potenziale artistico contenuto ad esempio nelle nostre chiese. Quanti di noi conoscono la chiesa di Santa Maria delle Grazie?



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