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sabato 22 aprile 2023

Elisabetta Manini, candidata con FI alle prossime elezioni amministrative di maggio è un Quadro direttivo di banca ed è ex responsabile delle relazioni esterne della Ternana Calcio.

-Quali sono in breve le proposte immediate per il rilancio del settore terziario nella città di Terni?

Il rilancio del settore terziario nella città di Terni passa principalmente dal turismo, in quanto va incrementata la presenza dei turisti sul territorio evitando che si riduca ad un mordi e fuggi. Va organizzato un percorso sul territorio che unisca e attragga i turisti per più di un giorno e che non si limiti alla visita della Cascata, che certo può fare da traino e va ulteriormente valorizzata, ma che portI poi i turisti a soggiornare in città attratti dalla visita alla città di San Valentino ed alle altre bellezze paesaggistiche come il lago di Piediluco, proprio in questi giorni promosso come il lago più bello d’Italia, del quale non si è mai riconosciuto a pieno le potenzialità. Oltre ad essere già noto per le manifestazioni internazionali di canottaggio, credo che vada ulteriormente valorizzato e allo stesso tempo protetto per farlo diventare un'attrazione di grande richiamo che aiuti lo sviluppo e l’economia dell’intero territorio. Importante poi è riorganizzare la sanità pubblica e privata per far si che i cittadini specialmente anziani abbiano tutte le risposte ai loro bisogni sul territorio senza doversi caricare di trasferte viaggi e spese che vanno solo ad aggravare la loro situazione. Per questo l’Azienda Ospedaliera, in primis l’Ospedale di Terni, una volta fiore all’occhiello della città, deve tornare ad essere organizzato nel miglior modo possibile attraverso anche il progetto già iniziato per la realizzazione del nuovo nosocomio ternana. E poi la cultura che va dallo sviluppo di eventi quale ad esempio la rassegna, già avviata negli ultimi anni di Umbrialibri promossa con la collaborazione di Sviluppumbria, alla riapertura del teatro Verdi, perché una città con 100,000 abitanti non può fare a meno di avere un teatro accessibile per ospitare cultura musica e spettacoli di ogni genere.   

-Mobilità alternativa, piste ciclabili e varchi elettronici. Come bisognerebbe intervenire per diminuire l’utilizzo delle auto?

La mobilita alternativa è uno dei primi obiettivi per modernizzare e migliorare la qualità di vita della città. Bisognerà lavorare anche tramite l’utilizzo dei fondi de Pnrr, per una linea di trasporto pubblico che colleghi Borgo Rivo, la stazione ferroviaria e l’ospedale Santa Maria e comunque agevoli il trasporto da tutte le periferie. Sarà necessario investire su ulteriori  piste ciclopedonali, rendendo maggiormente fruibili anche quelle già esistenti e per quanto riguarda il trasporto pubblico andrà dato maggiore spazio ai mezzi di piccole dimensioni, a trazione ecologica, con passaggi frequenti. Deve essere incentivato il trasporto a chiamata per i centri minori e con particolare attenzione per le persone con disabilità. Il trasporto pubblico dovrà essere presente anche nei fenomeni sociali della città, ad esempio nelle ore della movida per dimostrare nei fatti la vicinanza ai giovani alle loro famiglie e soprattutto per motivi di sicurezza. Sicurezza che è un altro dei punti di attenzione che dovrà essere affrontato subito in quanto la città deve essere prima di tutto percepita come sicura e si dovrà verificare quale siano i motivi che nel tempo hanno portato alla crescita degli episodi di violenza.

-Come rivitalizzare il centro cittadino?

Per rivitalizzare il centro cittadino va fatto un lavoro molto delicato fatto di dialogo confronto progettazione e condivisione. Assolutamente necessario un minor traffico e un arredo urbano ancora più confortevole.  Ma non si può chiudere il centro storico alle auto se poi non ci sono mezzi pubblici adeguati e parcheggi dove lasciare la macchina con tanto di navetta per il centro. La pedonalizzazione deve rientrare in un progetto più ampio che coinvolge il turismo la cultura, l’animazione gli eventi, ogni via deve avere una sua caratterizzazione e rendere accogliente e piacevole, oltre che commerciale, il centro storico. 

-Una ricetta per lo sviluppo di Terni?

La ricetta per lo sviluppo di Terni passa assolutamente dal coinvolgimento delle nuove generazioni che devono essere aiutate e motivate per continuare a vivere ed investire nella nostra città. Ci vuole un rapporto più stretto tra formazione e lavoro e soprattutto Terni deve tornare ad essere un luogo di occupazione anche qualificata e per fare questo il comune deve essere sostenitore di tutti coloro che vogliono investire, sempre verificando l’utilità dei progetti e l’impatto ambientale. I giovani ternani devono essere orgogliosi della loro città e devono poter scegliere di vivere e realizzarsi qui e non studiare solo per andare via da Terni. Questo è uno dei motivi principali per il quale mi candido, il futuro della nostra città e in particolare dei giovani.


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