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sabato 29 aprile 2023

Maria Grazia Proietti è candidata con il Pd alle prossime elezioni amministrative di maggio, primario di geriatria all'ospedale S.Maria di Terni in pensione.

-In breve proposte per il rilancio del settore terziario nella città di Terni?

Una delle proposte per il rilancio del settore terziario nasce dalla volontà di costruire una nuova prospettiva di mercato e di sviluppo per l’economia di prossimità locale, con particolare riguardo all’area del centro storico. La scelta di avviare questo percorso nasce dalla consapevolezza che il commercio urbano, in particolare del nostro centro storico, sta attraversando un periodo di forte difficoltà. Basta vedere la chiusura anche recente di grandi distribuzioni dall’oggi al domani, situate proprio nella via centrale di Terni: corso Tacito. La mia proposta è quella di avviare  un’indagine delle abitudini di acquisto rivolta alla popolazione, condotta sia con interviste in loco sia con un questionario online. 

Si deve conoscere quello che vogliono o vorrebbero i cittadini con la consapevolezza che soltanto tornando ad animare il processo di democrazia partecipata, si cambia il volto della città. Le reti di prossimità giocano un ruolo essenziale non soltanto sul versante distributivo e di servizio ma anche su quello sociale, rappresentando un presidio per la qualità della vita  della nostra città. La seconda parte del progetto si concentrerà su un’analisi degli impatti delle future scelte urbanistiche sul Terziario di mercato. Occuperà poi il momento centrale dell’intero progetto la fase di coinvolgimento di imprenditori nel percorso di progettazione partecipata per elaborare proposte in tema di marketing urbano. Altra attenzione deve essere posta sulla erogazione di servizi bancari. Nella città c’è stata una notevole riduzione delle filiali delle banche, soprattutto in alcuni quartieri periferici della città, con conseguenti manifestazioni di proteste specie da parte di persone anziane che non hanno facilità ad usufruire delle offerte on line dei servizi bancari. Si propone di far diventare i quartieri protagonisti della città e che in ogni quartiere siano collocati i servizi alla salute e amministrativi con possibilità di usi non fruibili in modo digitale ed anche servizi di prelievi e pagamento. Miglioramento dei servizi erogati e garantiti dalla Pubblica Amministrazione attraverso una digitalizzazione “umana “ e comprensibile. Penso alla difficoltà che hanno molti cittadini all’uso dello “spid” e non si tratta solo di anziani, quindi una attivazione di centri di servizio (già indicati come servizi alla salute e amministrativi) per attuare una alfabetizzazione digitale che possa portare alla conoscenza per essere autosufficienti nell’uso digitale richiesto per usare correttamente i servizi digitali della Pubblica Amministrazione o qualora non fosse possibile , una  assistenza digitale

-Mobilità alternativa, piste ciclabili e varchi elettronici. Come bisognerebbe intervenire per diminuire l'utilizzo delle auto?


Credo che la strada sia uno spazio pubblico e tutti devono poterla usare in sicurezza. La strada serve a persone con bisogni, esigenze, caratteristiche diverse e che la percorrono con mezzi diversi, anche molto nuovi. L’equilibrio tra queste componenti si deve costruire, modificare, plasmare attraverso vari piani: parcheggi, ZTL, sicurezza delle strade. Non voglio fare la campagna elettorale sulle “buche“ troppo usata ed abusata in tutte le campagne elettorali, ma la sicurezza di alcune strade, soprattutto nel centro della città è discutibile ed alcune strade sono pericolose per tutti, soprattutto per le persone anziane e  per i disabili . Se poi consideriamo che in centro abitano prevalentemente persone anziane il binomio sicurezza anziani = sicurezza strade è puntuale. Sottolineo che la prima causa di disabilità negli anziani di età superiore a 80 anni, è la frattura di femore e che la quasi totalità di tali eventi è la caduta accidentale, tanto in casa che fuori casa. Fatta questa parentesi, quasi doverosa per una geriatra, credo che si possano individuare vari piani settoriali o trasversali: dal piano sosta comunale, alla mobilità dolce pubblica, ciclopedonale, zone 30.

Piano sosta comunale: c’è stato un incremento notevole  di posti auto a pagamento in centro da parte della amministrazione comunale in questi 5 anni, era necessario? Oppure una vessazione per i residenti del centro? 

Migliorare l’ordine dei parcheggi in alcune zone della città ed in alcune ore di punta risolvere i disservizi di un traffico caotico, incontrollato ed inquinante poiché c’è una totale assenza di controlli adeguati, mentre una assoluta, costante tenacia nel controllo quasi “maniacale“ dell’avvenuto pagamento della sosta nei parcheggi a pagamento. Innovare il sistema dei parcheggi attraverso sensori in grado di veicolare il mezzo verso la postazione libera più vicina. In ambito urbano le soluzioni per promuovere la mobilità dolce e la sua pratica abituale consistono nel realizzare una rete capillare di piste ciclabili (ancora troppo poche), percorsi pedonali  e strade urbane ciclabili con limiti di velocità fissato a 30 Km / h. Per promuovere la mobilità dolce occorre offrire  campagne mirate rispetto ai vantaggi che offre. Tali vantaggi sono principalmente sulla salute soprattutto nella prevenzione delle malattie cardio cerebro vascolari, obesità, diabete e ipertensione. 

Campagna mirata : “I vantaggi della mobilità dolce: più attività fisica e meno inquinamento“

Campagne mirata declinata nelle scuole (dalle  elementari alle scuole superiori) considerando l’alta incidenza di trasporto famigliare anche per studenti di scuole medie superiori. Campagne mirate da effettuarsi nel cuore della città: Biblioteca comunale con incontri con la cittadinanza per illustrare i benefici della mobilità dolce. Organizzare attività di mobilità dolce (cittadine, cadenza trimestrale) per il raggiungimento delle soglie di attività fisica minima raccomandate dall’OMS : 150 minuti di attività moderata settimanale, articolata in singole sessioni da non meno di 10 minuti (iniziare insieme per poi raggiungere una completa autonomia su queste buone abitudini della città PULITA  e SANA). Per ampliare la rete di piste ciclabili e promuovere la mobilità dolce si possono attingere ai fondi  dal PNRR riservati alla mobilità sostenibile.


Situazione disabili e sosta

Alcuni giorni fa, ho potuto ascoltare un cittadino disabile con invalidità al 100%, con disabilità grave (Art. 3 comma 3) che mi ha sottoposto un problema che ha cambiato la sua vita, rendendola ancora più difficile. Questa amministrazione comunale non concede posti per disabili nella vicinanza della casa del disabile stesso se abitante nella zona ZTL , nel caso specifico il cittadino risiede in Corso Vecchio.

Gli  è stato proposto un parcheggio a Via Lungonera o Viale Borzacchini. Tale risposta è ovviamente una provocazione dell’Istituzione al cittadino. Ho saputo che sarebbero circa 650 i disabili che vivono nella zona ZTL e si trovano in questa situazione. Sicuramente vivere in centro avrà qualche problema aggiuntivo per trovare una soluzione al posto riservato alla sosta del disabile ma con senso di responsabilità si trova ,altrimenti si viene a creare una grave discriminazione tra cittadini con lo stesso grado di disabilità: se si abita furi della zona ZTL si ha il posto riservato sotto casa, altrimenti   non lo si ha ,  oppure possibilità di averlo a qualche KM di distanza come la soluzione proposta.


-Come rivitalizzare il centro cittadino?

Il centro storico si rivitalizza facendo ritornare il teatro Verdi ad essere cuore pulsante della città. Incontro tra arte, cultura, bellezza. Io ero per la proposta di recupero del teatro alla Paoletti, ma l’amministrazione Comunale ha deciso per un’altra ristrutturazione. E’ del tutto evidente che un centro non si rivitalizza senza il suo teatro, dove tutti, ma proprio tuti i cittadini possono essere protagonisti delle scelte culturali della città. E’ stato di indubbio, straordinario successo la mostra che la Fondazione Carit ha donato alla città : “ Dramma e Passione – da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi”. 

Stimolare sempre di più eventi come questo, significa fare rinascere cultura, amore per la bellezza e per l’arte. Riportare l’attenzione sulle nostre tradizioni con manifestazioni che possano trovare spazio nel centro cittadino alcuni esempi:

Cantamaggio che non sia solo la sfilata dei carri il 30 aprile, ma manifestazioni, incontri della durata di tutto il mese di maggio

San Valentino, sono migliorate in numero e qualità le manifestazioni, forse, troppe in questo ultimo anno, da selezionare secondo la bellezza e l’interesse (mese di febbraio), farei tornare  Assessorato per San Valentino.


-Una ricetta per lo sviluppo di Terni?


La democrazia partecipata sarà il migliore strumento di governo per lo sviluppo di Terni: ascolto e dialogo con tutti. Io proporrò uno sportello di ascolto dove  il sindaco e gli assessori in base alle competenze del singolo assessorato possono incontrare i cittadini ,con un calendario di incontri mensili aperto  a tutti coloro che vorranno essere ascoltati e fare proposte. Ogni 3 mesi si riferisce al Consiglio Comunale le richieste, i problemi che sono stati posti dalla cittadinanza e data una risposta costruttiva su piani diversi: individuali (se problematiche particolari) o proposte di interventi  se hanno caratteristiche di miglioramento  per la città. Per quanto riguardano interventi specifici sono d’accordo con quanto proposto dal Prof Kenny nel suo programma e che si allega:


TERNI AL CENTRO Terni deve tornare ad essere un riferimento per l'Umbria, per la Provincia e per il sistema urbano intercomunale dei 18 Comuni e 180.000 abitanti del Sistema Locale del Lavoro, riacquisendo una funzione strategica per la regione nel sistema delle relazioni del centro Italia e delle grandi direttrici infrastrutturali, materiali e digitali, nonché dei grandi flussi nord-sud, di collegamento tra i due mari e con l'area metropolitana romana. Occorre promuovere, per questo una forte azione di governo, al fine di non perdere le occasioni offerte dal PNRR e dai fondi europei e regionali disponibili sul versante delle infrastrutture, a partire dalla alta velocità sulla direttrice Orte-Falconara, dal completamento ormai avviato della Orte-Civitavecchia, dall'adeguamento della flaminia tra Terni e Spoleto, dall'adeguamento del tratto ferroviario Terni-Orte-Civitavecchia per il trasporto merci e dal collegamento veloce con la capitale e con il capoluogo regionale. Occorre promuovere una idea di regione, rete di città e territori, con una sua collocazione strategica interregionale nell' Italia mediana ed una vocazione specifica per la nostra realtà urbana e produttiva della città. Dobbiamo porre fine ad una tendenza alla marginalità, causata sia dalla debolezza del governo cittadino che dal processo di accentramento sul capoluogo regionale delle risorse relative alla sanità pubblica, all'università, alle infrastrutture, nonché dovuta al d decentramento degli uffici regionali e alla cancellazione di alcuni centri di competenza, oltre che dalla mancanza di una idea di città e di una progettualità utile a realizzare quella idea. § Occorre riprendere il filo interrotto delle riforme istituzionali puntando ad un’intesa con la città di Spoleto e del suo hinterland finalizzato al riequilibrio territoriale delle due province. Una città di respiro nazionale ed internazionale deve giocoforza rilanciare la presenza dell'Università e dei centri di alta formazione e ricerca, collegata con centri di competenza nazionali ed internazionali, con altri atenei e centri di ricerca italiani ed europei. Ci proponiamo in tal senso di raddoppiare in 4 anni la popolazione universitaria. Il Polo di Pentima deve, al contempo, essere riqualificato e sviluppato nella dotazione infrastrutturale laboratoriale e per la ricerca. Proponiamo che, nell'ambito dell'accordo di programma relativo all'area di crisi complessa sia previsto un progetto per fare degli ex laboratori ISRIM un centro di ricerca e sperimentazione sui materiali da ricostruzione post terremoto. Bisogna inoltre partecipare attivamente ai tavoli decisionali per l’attivazione di progetti ITS autonomi che rispondano alle necessità del territorio.

Questo invece è dedicato alla città per i nostri straordinari figli.

Lo senti già come suona il campanello, forte, ripetutamente.

 “ Mamma, guarda !“ mostra un foglio.

 “ Mamma, oggi ho firmato il contratto “. Nell’altra mano un regalo per me, un DVD “ La bella addormentata nel bosco “.

Il film Disney che preferisco da quando ero bambina. 

 Matteo è felice.

 Continua a parlare forte, come se il suono delle sue parole, esprimesse la straordinarietà di quello che mi dice. 

“ Mamma ho firmato il nuovo contratto della mia borsa lavoro. Dobbiamo andare in banca, devo avere l’IBAN, ora lavoro anche il venerdi, lavoro tutti i giorni ! Mamma!“ 

E’ sudato, credo abbia corso da quando è uscito dalla scuola dove lavora .

Aveva firmato il contratto del suo tirocinio extracurriculare terapeutico riabilitativo. 

Tu lo chiami il tuo lavoro, in realtà dovrebbe essere un avviamento al lavoro, a quel lavoro che ti fece dire una volta che vedevi un servizio in televisione che parlava della difficoltà di trovare lavoro: “ Se è difficile per tutti trovare lavoro, figuriamoci per uno come me ! “

Sono state le parole più difficili da comprendere, avevi la consapevolezza  della difficoltà  a trovare un lavoro.

Il tirocinio terapeutico riabilitativo è stato, dopo una scuola inclusiva, la migliore terapia che tu avresti potuto avere. 

Ti sei affacciato alla vita vera, non alla vita da assistenzialismo. 

Tu non sei assistito, sei un lavoratore e con quanto orgoglio dici : “il mio lavoro”. 

Questo impegno quotidiano ti ha dato la capacità di confrontarti con un mondo esterno, di trovare la tua vita indipendente o quasi indipendente. 

Per te, io e la tua famiglia non abbiamo voluto l’indennità di accompagnamento, ma abbiamo voluto che tu, anche se con fatica conoscessi il dovere, il rispetto, la vita quella vera.

Quando hai firmato l’ultimo contratto, nel mese di dicembre, l’hai letto tutto, poi hai alzato gli occhi e a Flavia, l’assistente sociale che ti segue, gli hai puntato lo sguardo e gli hai detto “ Perché firmo per 6 mesi e non per 1 anno ?” 

Mi ha stupito, si perché ancora noi madri ci stupiamo, mi ha stupito la tua rivendicazione sindacale, ma sono stata contenta, perché dimostri che leggi, che sei capace di interiorizzare e esprimi una preoccupazione, un disagio, perché finisce prima il tirocinio ?

Lo hai chiesto perché il tirocinio  è la tua vita, il tuo futuro.

Noi, i nostri figli, sappiamo che hanno delle difficoltà, che non sono geni, non lasciatevi confondere da quello che si dice, si ci sarà pure qualche genio autistico, ma la maggior parte ha le sue difficoltà, come si dice sempre è uno spettro autistico dove la diversità è in ognuno di loro, ma quello che dobbiamo chiedere è la capacità di avere una vita indipendente per quello che a loro è consentito fare. 

Non abbiamo geni in casa o disgrazie, ma abbiamo persone che come tutti, vogliono conoscere la vita e la società li deve accogliere con le loro debolezze, ma anche con la loro dignità.

Certo la proposta lavorativa deve essere personalizzata e valuta per ogni persona, per le loro capacità e per le loro inclinazioni.

Ma quanto possono durare questi tirocini? 

Qui sta il problema, il tirocinio se non si trasforma in un lavoro, può e deve durare e non credo che si tratti di un fallimento del tirocinio se non si trasforma in un lavoro, perché potrebbe accadere che il lavoro non si presenta , e allora che facciamo?

Li teniamo in casa?

Questo lo dico alle istituzioni, noi non vogliamo per i nostri figli una politica assistenziale, vogliamo la dignità di poter fare emergere le loro capacità, le loro potenzialità, perché peggio di tutti è l’isolamento dei nostri figli e nostro.

Esiste un reddito di cittadinanza per chi cerca un lavoro? 

Io non chiedo un reddito assistenziale, c’è già il sistema pensionistico, ma chiedo che possano venire realizzate un avviamento al lavoro, chiamatelo come volete, ma il senso è uno solo , fare emergere la loro capacità di vita indipendente che si realizza solo avviandoli al lavoro.

Io credo che ognuno con il suo ruolo, si debba convergere in un percorso comune come  ci ha detto il  Presidente Mattarella intervenendo  a Monza il 2 aprile  rivolgendoci  queste parole

Vi ringrazio di avermi invitato per l’inaugurazione di questo straordinario e bellissimo spazio in cui PizzAut opererà. È non soltanto funzionale, è davvero bello. Complimenti anche a chi lo ha realizzato.

Grazie per avermi invitato, è un piacere essere qui.

Ma vorrei dirvi, anzitutto, che siete bravissimi. La pizza era squisita, era magnifica, buonissima. E il modo di presentarla in tavola è stato ottimo. Complimenti!

Siccome io non sarei stato capace né a farle, né a portarle in tavola, ho ammirato la vostra capacità. Avete una professionalità davvero di alto livello. Bravissimi!

Per questo non mi meraviglia che poc’anzi due ragazzi - e ho avuto il privilegio di assistere - hanno firmato il contratto di assunzione a tempo indeterminato, perché avete professionalità, perché vi realizzate lavorando in maniera eccellente.

Questo non è un luogo che è soltanto un esempio, è un luogo di normalità, perché si lavora come tutti fanno.

Ciascuna persona, ogni persona - ogni donna, ogni uomo - ha una sensibilità, un suo modo di esprimersi, di realizzarsi, di vivere. Nessuno è uguale a un altro. Questo significa che tutti devono avere la possibilità di potersi esprimere, realizzare.

Ragazzi, grazie di tutto!

Sono uno di voi, vi ringrazio!

Auguri per il futuro, e grazie a tutti voi!

Auguri per il futuro ci dice il Presidente ed il futuro è fatto di sogni 

Perché anche loro hanno diritto a sognare e a realizzare i loro sogni.

Quando incontriamo i giovani non diciamo sempre realizza i tuoi sogni ?


Anche Matteo sogna 

Si  tu  Matteo sogni, sogni di avere una casa, forse anche una famiglia tutta tua. Sogni amici giovani, sogni. 

Per te è necessario sognare e sperare. 

Per te è necessario tutto questo, hai raggiunto traguardi insperati.

Sogni e vuoi una vita tua, un lavoro tuo, una indipendenza. 

Tutti voi siete diversi nella vostra vita straordinaria.

Perché te come tante altre persone vivete con sfumature tutte diverse.

Tante sfumature, ma i colori sono tutti belli ,indispensabili, necessari per colorare la nostra vita anche quando è grigia, quando siamo soffocati, impauriti dal pensiero del destino dei nostri figli e ci verrebbe facile rimanere nel tono del grigio.

Ma oggi non voglio vivere nel grigio, voglio vedere e vivere tutti i colori .

Oggi voglio donarti una città per tutti gli straordinari come te che sappia colorare la nostra e la vita della città di tutti i colori a cominciare dal vostro colore il blu. Blu come il mare,. Blu come il cielo quando il giorno sfuma nella notte, blu un colore forte come te, come tutti noi, forte come la nostra città. Terni.


Voglio proporti il mio modello di città, l’ho copiato, ma è mio negli ideali cristiani, nello spirito evangelico di servizio , è del sindaco di Firenze Giorgio La Pira 

La prima cosa che ho da dirvi è questa: amatela questa città, come parte integrante, per così dire della vostra personalità. Voi siete piantati in essa: in essa saranno piantate le generazioni future che avranno da voi radice: è un patrimonio prezioso che voi siete tenuti a tramandare intatto, anzi migliorato e accresciuto, alle generazioni che verranno. Ogni città racchiude in sé una vocazione ed un mistero: voi lo sapete: ognuna di esse è da Dio custodita con un angelo custode, come avviene per ciascuna persona umana. Ognuna di esse è nel tempo una immagine lontana ma vera della città eterna. Amatela, quindi, come si ama la casa comune destinata a noi ed ai nostri figli. Custoditene le piazze, i giardini, le strade, le scuole; curatene con amore, sempre infiorandoli e illuminandoli, i tabernacoli della Madonna, che saranno in essa custoditi; fate che il volto di questa vostra città sia sempre sereno e pulito. Fate, soprattutto, di essa lo strumento efficace della vostra vita associata; sentitevi, attraverso di essa, membri di una stessa famiglia: non vi siano tra voi divisioni essenziali che turbino la pace e l’amicizia: ma la pace, l’amicizia, la cristiana fraternità fioriscano in questa città vostra come fiorisce l’ulivo a primavera! La seconda cosa da dirvi è questa: ogni vostra casa sia, come dice il proverbio, come una badia: sia come un giardino che ha terren buono e che produce fiori e frutti: sono i fiori ed i frutti delle virtù familiari, religiose e civili. Un vivaio di grazia, di purezza, di affetto e di pace amorevole ove i germogli nuovi – i bambini – saranno custoditi come la pupilla dei vostri occhi e come la ricchezza suprema della città intera! Dove gli anziani trovino conforto sereno, e sereno, amoroso tramonto! Queste vostre case, fiorentini, non conoscano – è l’augurio che vi faccio dal fondo del cuore! – l’angoscia della disoccupazione e dell’indigenza! Ma siano oggi e sempre case di operosi lavoratori che guadagnano col loro sudore il pane santificato di ogni giorno!

La terza cosa da dirvi è, infine, questa: concerne ciascuno di voi

Il discorso pronunciato da Giogio La Pira, sindaco di Firenze, per la consegna delle chiavi agli assegnatari dei primi cinquemilacinquecento vani costruiti nella città “satellite” di Firenze sulle Rive dell’Arno.



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