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domenica 3 febbraio 2013



Il progetto ALEPH, è un progetto finanziato dal Fondo Europeo per l'Integrazione dei cittadini dei Paesi Terzi Annualità 2011, adottato dal Ministero dell'Interno, Dipartimento per le libertà civile e l'immigrazione all'interno dell'Azione 8 Capacity building.
Il progetto, che vede come partner capofila la Provincia di Perugia, insieme alla Provincia di Terni e la CIDIS Onlus, vuole intervenire nei due ambiti di maggior criticità: il tema immigrazione a livello regionale e  locale per i servizi sanitari e per quelli penitenziari.
Se in ambito sanitario esistono infatti disuguaglianze sullo stato di salute e sull'equità di accesso ai servizi sanitari per la popolazione immigrata,  cosi' nell' ambito penitenziario incide l'alta concentrazione di detenuti stranieri e di fuori regione. Per il secondo profilo si evidenzia la particolare problematicità, con circa il 30% già disoccupato e classificato come tossicodipendente. Nella maggioranza dei casi, i cittadini reclusi hanno la priorità nell'accesso alle visite? Gli stranieri indigenti vengono tutelati ed hanno accesso privilegiato ai servizi? Non generalizziamo, ma a volte il cittadino contribuente oltre al danno si vede beffato con liste di prenotazione di anni.... mentre per altri le liste d'attesa vengono superate. Il progetto è degno di nota, eliminando equivoci su qualsiasi forma di intolleranza..... ma dovrebbe creare equità per tutti, specialmente se parliamo di fondi comunitari! Nel servizio previsto a chiamata, solamente l'operatore interessato viene indennizzato?
Se grazie al progetto verranno pertanto potenziate le competenze interculturali degli operatori pubblici in ambito penitenziario e sanitario, con la promozione del mainstreaming a livello locale, l'obiettivo primario diventerà la creazione degli standard di accoglienza e di gestione flessibili da riprodurre in altri contesti. La professionalità dove si manifesta? Quale sarà il livello culturale raggiunto, per i possibili mediatori ? Il rischio di implementare figure professionali in contrasto con gli operatori sociali è tangibile? L'argomento richiede approfondimenti e formazione acquisita con esperienza sul campo. Creare occupazione per i giovani, da non confondersi in un mondo parallelo, che può solo creare insicurezza. Verrà sminuito il lavoro degli assistenti sociali, educatori o volontari? In particolare saranno realizzati percorsi di aggiornamento per gli operatori dei servizi sanitari e penitenziari, attraverso una fase di formazione in aula e una di sperimentazione sul campo; con l'affiancamento di mediatori culturali ed esperti del settore. Esperti in che cosa? La professionalità si acquisisce solo con la madrelingua o con processi di crescita culturale superiore? Inoltre sarà disponibile per tutti gli enti che ne faranno richiesta, un punto informativo e di mediazione culturale a cui potranno rivolgersi gli operatori dei servizi nello svolgimento delle attività quotidiane. Per promuovere il maistreaming saranno organizzati dei Tavoli di apprendimento (learning-community), tra gli attori locali coinvolti sul tema, al fine di promuovere la ricerca di soluzioni condivise e pratiche comuni. Infine saranno svolti degli incontri pubblici interistituzionali e un Convegno finale. Tutto il percorso terminerà con la pubblicazione di linee guida per l'accoglienza degli stranieri nei servizi sanitari e penitenziari, ad uso degli addetti ai lavori in ambito territoriale e nazionale.
La rete degli enti che hanno già aderito al progetto è significativa: Comune di Perugia, Terni, Foligno, Assisi, Spoleto, Castiglione del Lago e Orvieto, Provveditorato dell'Amministrazione Penitenziaria dell'Umbria (PRAP), Dipartimento Giustizia Minorile-Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM), ASL 1 e 3, Azienda Ospedaliera di Perugia. Gli operatori pubblici e nei settori di competenza indicati, potranno usufruirne o non chiederne assolutamente il loro supporto. Sarà assolutamente doveroso, come usualmente nella nostra società non succede, informarsi in maniera capillare come e se sarà avviato. I soldi pubblici, europei, comunque di tutti i contribuenti debbono essere usati con criterio e investiti per la collettività in ragione di solidarietà e di sviluppo. La crescita lavorativa di tutti gli individui ed un meritevole accesso è essenziale. Il solito "carrozzone" umbro? Spunti meritevoli il progetto li pone ma le ambiguità, le discrasie nella gestione e nella semplificazione delle procedure progettuali non mancano! La necessità di rendere condivisibile la ricchezza di ogni cultura e religione con la conoscenza e il dialogo; sono la base per una società giusta e aperta. Non confondiamo gli obiettivi da perseguire solamente per fini essenzialmente ludici. 



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