Il magistrato puntualizza che la sua opinione "forse strumentalizzata" rimane la stessa, la contiguità geografica di Terni con Roma impone di alzare ai livelli massimi l'attenzione, le problematiche ambientali sono e restano il business delle organizzazioni criminali. Altre interpretazioni sulla situazione attuale di Terni sono frutto di sterili polemiche e di anacronistiche estrapolazioni dal suo discorso. Il magistrato sempre attivo sul territorio ha sempre portato avanti le sue battaglie con il massimo riserbo e con la più assoluta dedizione e forse era propria l'unica che non aveva nessun motivo di precisare la propria opinione.
Per Di Girolamo le precisazioni della Massini riportano il confronto ed il dibatitto sulle questioni della legalità e della sicurezza, del libero articolarsi delle attività economiche.
La condizione è fondamentale per uno stato democratico e per la partecipazione di tutte le parti attive ad un reciproco confronto.
Non basta caro Sindaco rafforzare il rapporto di collaborazione con le Forse dell'Ordine e la Magistratura, l'azione di prevenzione e contrasto dei reati partono dalla costruzione di politiche sociali, di azioni per il reinserimento sociale e di strategie che permettano di non essere sempre gli ultimi a sapere le decisioni prese dal capoluogo di Regione e da Roma Capitale.
Partiamo dai rifiuti "onerosi" passando per le politiche di immigrazione fino al trasferimento di delinquenti ad altissimo rischio in città. Con una Provincia che non esiste in più, il disagio va diminuito non aumentato.
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